
BERGAMO - È tornata l'Atalanta, quella vera, quella intensa, quella che aggredisce e che poi sa anche soffrire, e che alla fine vince. Gasperini batte il Bologna di Italiano nello scontro diretto per la Champions, sorpassa la Juventus e si riprende il terzo posto (61 punti) in classifica. Soprattutto, torna alla vittoria in casa in campionato, che mancava dal 22 dicembre 2024, e interrompe la striscia di tre sconfitte consecutive. Al Gewiss Stadium finisce 2-0: Retegui apre dopo appena due minuti e riassapora dopo più di un mese la gioia del gol, Pasalic raddoppia al 21'. Il Bologna paga un approccio alla gara totalmente sbagliato, la reazione nella seconda parte del primo tempo (il palo di Ndoye è la chance più grande) e nella ripresa non basta per riprendere una partita già compromessa. Fine della striscia di sei risultati utili consecutivi (6 vittorie e 1 pareggio), Italiano ora è quinto alle spalle della Juve in piena lotta per l'Europa. In attesa del derby di Roma.
Il ricordo per Morosini e il gol-lampo di Retegui
Il ricordo commosso di Piermario Morosini a tredici anni dalla morte (14 aprile 2012) apre con emozione e malinconia la domenica del Gewiss Stadium. Gasperini non sorprende: Maldini non la spunta su Lookman e Pasalic, mentre Retegui è confermato al centro dell'attacco. E proprio il centravanti della Nazionale impiega appena due minuti e dieci secondi per sbloccarsi (non segnava da più di un mese, dal 9 marzo contro la Juve) e salire a 23 gol in campionato, a una sola rete dal record di marcature di Filippo Inzaghi (1996-1997). Il gol arriva dopo la verticalizzazione di Pasalic per l'affondo di Bellanova sulla destra, puntuale nell'armare il piatto mancino di Retegui: con tre passaggi l'Atalanta ha aperto le linee del Bologna.
Atalanta vera: raddoppio di Pasalic. Palo di Ndoye e Kolasinac in barella
È una partenza da Atalanta vera, quella ammirata prima delle tre sconfitte consecutive nelle ultime tre e prima di incappare in un'alternanza di risultati che le ha fatto perdere distanza da Inter e Napoli. E infatti la squadra di Italiano soffre ritmo e duelli, caratteristiche tipiche della Dea gasperiniana, tornata a segnare nei primi tre minuti di partita, fatto che non le accadeva dal settembre del 2021. Solo Ndoye e Orsolini danno qualche strappo, Miranda invece prova su punizione e spaventa Carnesecchi, ma al 21' la lotta (vinta) di Retegui contro Lucumí vicino alla bandierina è propedeutica per il raddoppio atalantino: l'attaccante protegge palla, cade, si rialza e riesce a crossare per Pasalic, che tutto solo spedisce al volo in porta il 2-0. Venti minuti e già sotto di due, ma il Bologna incarna la personalità di Italiano. La reazione c'è: prima il tiro in area di Orsolini stoppato sul più bello da Zappacosta, poi il palo di Ndoye dopo la deviazione super di Carnesecchi. Bologna sfortunato, come Kolasinac che poggia male il ginocchio, chiede il cambio ed esce in barella (dentro Toloi) prima dell'intervallo.
Il Bologna non passa, festa Atalanta
Si riparte con il triplo cambio di Italiano (dentro Cambiaghi, Casale e Dominguez, fuori Fabbian, Lucumí e Orsolini) e con le prime difficoltà dell'Atalanta, che forse abbassa la guardia e lascia metri al Bologna. Dominguez va vicino al gol in due occasioni, Miranda impegna Carnesecchi con un tiro-cross insidioso, Casale si getta in tuffo di testa e per poco non trova la deviazione vincente. Soprattutto, la Dea è meno fluida nell'organizzazione del gioco e del possesso e in avanti Lookman e Retegui viaggiano a marce più basse, ma la difesa regge. E quello conta. Perché anche con i cambi (in campo Holm e Erlic, che rimpiazza l'infortunato Casale) e il forcing rossoblù nel finale, non crolla il muro nerazzurro. Gasperini dà spazio a Cuadrado, Brescianini, Ruggeri e Maldini e fa tirare il fiato a Retegui, Lookman, Zappacosta e Bellanova. Cambiano gli uomini, non il risultato: la festa è tutta dell'Atalanta, al Bologna solo l'onore di aver reagito alle difficoltà.