Juve (59 punti): con Tudor riecco la normalità
Se la vera rivoluzione è la normalità, Igor Tudor alla Continassa ha realizzato la più grande rivoluzione di questa stagione di Serie A, riportando la più strampalata di tutte le Juventus recenti sulla rotta giusta. Tre partite col nuovo allenatore in panchina, sette punti e soprattutto quarto posto recuperato (quando Thiago Motta è stato esonerato era quinta). Oh, niente di eccezionale come gioco, le avversarie erano Genoa, Roma (pareggio) e Lecce, la Juve non ha mai incantato in queste tre gare, però è riapparsa una squadra logica, con un carattere da Juventus. Era alla deriva, aveva preso sette gol nelle ultime due partite, quattro in casa dall’Atalanta, tre a Firenze, sembrava persa, finita, annientata. Invece il nuovo allenatore l’ha riportata a credere in se stessa. Tudor non ha dato ancora un gioco alla Juve (del resto in così poco tempo e viste le esigenze immediate era impossibile), ha dato però delle certezze a una squadra che non ne aveva. Certezze che, per conquistare la Champions, dovrà mantenere nei prossimi due scontri diretti in trasferta, prima a Bologna poi a Roma con la Lazio. Saranno due sfide decisive per il presente della Juve e il futuro di Tudor.