Juve-Inter, i numeri del mercato accendono il derby d'Italia: 200 milioni di differenza...
MILANO - Per andare a caccia dello scudetto si possono seguire percorsi diversi. Quelli di Inter e Juventus sembrano addirittura opposti. O meglio, lo erano di sicuro fino alla scorsa estate, che ha segnato una sorta di spartiacque per il club nerazzurro. Con i conti tornati in positivo, dopo anni di sofferenza, infatti, c’è stata la possibilità di investire sul mercato, senza la preoccupazione di dover pareggiare le spese con le cessioni. La Juventus questi problemi non li ha mai avuti. Semmai se li è in qualche misura creati, alzando eccessivamente i costi. A quel punto, è stato inevitabile l’intervento dell’Uefa, che ha imposto una frenata al club bianconero. Con il retaggio di quello che è accaduto negli ultimi anni, il risultato è che il costo della rosa con cui l’Inter si affaccia a questa nuova stagione è nettamente inferiore rispetto al costo di quella della Juventus. Siamo oltre i 200 milioni di euro di differenza. Non poco. Considerato anche che, tra quanto vinto e l’oggettiva competitività della squadra, nell’ultimo quinquennio, l’Inter ha “funzionato” meglio rispetto alla Juve. L’Inter, costata negli anni 286,9 milioni, oggi ne vale 707,8; i bianconeri hanno un costo di acquisto di 489,15 milioni e si sono rivalutati poco nel tempo.
Continuità e rivoluzioni
Da una stagione con l’altra, però, tutto può cambiare. E se prima c’era un gap tecnico riconosciuto a vantaggio della formazione nerazzurra, ora invece i valori sono tutti da verificare. Come, peraltro, è emerso dalle prime due giornate di campionato: 6 punti per Tudor e appena 3 per Chivu. Significa che lo scontro diretto di domani allo Stadium potrebbe premiare ulteriormente il nuovo modello bianconero, oppure rilanciare la strada imboccata dalla società di viale Liberazione. Già perché per spiegare tutta questa differenza c’è pure un altro aspetto di cui tenere conto. L’Inter, infatti, viene da una lunga continuità tecnica, dal punto di vista dirigenziale, con Ausilio ds da 15 anni, 7 dei quali con Marotta prima ad e poi presidente. La Juventus, invece, è andata incontro a diverse rivoluzioni, avviando e cancellando cicli anche nel giro di una sola stagione.
Ausilio corteggiato da... Inzaghi
Come già sottolineato, con lo scudetto 2021, il percorso nerazzurro si è rivelato più “felice”. Scelte azzeccate, intuizioni e programmazione hanno portato vittorie, sistemato i conti e valorizzato oltre misura l’organico, alla luce di in incremento che tocca addirittura il 156%. Insomma, tanti motivi per proseguire ed insistere. Una variabile, però, porta incertezza. Proprio Ausilio, infatti, è entrato nel mirino dell’Al Hilal di Inzaghi, che ha messo sul tavolo un ingaggio da 3 milioni e massima libertà di manovra. La risposta arriverà dopo un confronto con Marotta e Oaktree. Difficile credere che lo storico ds lasci, ma se dovesse davvero accadere, allora, il mercato appena concluso potrebbe essere una sorta di ultima sfida, nella speranza, evidentemente, che sia anche un ultimo regalo.
Il lavoro di Tudor
In casa bianconera, invece, il corso targato Comolli è appena cominciato. Il mercato è estivo è stato complicato per la necessità di piazzare una serie di pedine, così da recuperare le risorse per aggiungerne altre. Gli investimenti, come d’abitudine, non sono mancati. Ma, come per l’Inter, la rosa di Tudor, ad oggi, ha comunque un valore superiore rispetto a quanto è costata. Seppure con un incremento decisamente inferiore, visto che non raggiunge il 20%, comunque un dato importante. Il resto lo faranno i risultati. Perché chi riuscirà a vincere migliorerà ancora. Chi, invece, resterà a secco, rischia di calare. Intanto, aspettiamo quello che dirà la sfida di domani.
