Napoli più forte degli infortuni: Anguissa e Hojlund ribaltano il Genoa. Conte aggancia la Roma in testa
NAPOLI - In rimonta, dopo un primo tempo così così: 2-1 al Genoa e nuovo aggancio alla vetta della classifica. È stato un Napoli a due volti e a cui è servita una scossa - decisa - nel secondo tempo per avere la meglio sulla squadra di Vieira, venuta al Maradona a giocare con coraggio e capace anche di portarsi avanti con uno spettacolare colpo di tacco di Ekhator nel primo tempo. Nella ripresa, i cambi di Conte hanno fatto la differenza, ma le reti sono arrivate da chi c’era già nei primi 45’: Anguissa e il solito Hojlund.
De Bruyne in panchina
Conte conferma Milinkovic-Savic in porta e ritrova Olivera in difesa, a sinistra. Turno di riposo per De Bruyne e spazio al 4-3-3 con Neres in avanti insieme a Hojlund e Politano. Genoa con il 4-2-3-1 ed Ekhator per la prima volta in campo dal 1'.
La prodezza di Ekhator
Napoli in possesso del pallone sin da subito con Vieira che decide di affrontare la squadra di Conte uomo su uomo. La palla, però, circola con poca precisione, da entrambe le parti. E di occasioni nel primo tempo ne arrivano davvero poche: un solo vero brivido per la porta di Leali all’11’, quando Neres crossa dal fondo e Politano sul secondo palo mette alto di destro. Rossoblù tosti e ben decisi negli interventi (giallo a Marcandalli), coraggiosi nel pressare alto il Napoli e premiati al 33’, quando Ekhator s’inventa uno straordinario gol di tacco su assist di Norton-Cuffy, che nel frattempo s’era bevuto sulla fascia Olivera. Napoli sotto e senza più il suo regista, Lobotka, uscito al 43’ (dentro Gilmour) dopo aver accusato un dolore all’adduttore.
Un altro Napoli
Alla ripresa, Vieira si ripresenta senza Marcandalli, ma con Otoa al centro della difesa. La differenza, però, è che il Napoli rientra in campo con uno spirito totalmente diverso, con una fame fuori dal comune. McTominay cicca un buon cross di Di Lorenzo, poi i cambi di Conte fanno la differenza: entrano De Bruyne e Spinazzola per Politano e Olivera. E il Napoli trova il pari al 57’. Tutto nasce da un lancio di Milinkovic-Savic: Spinazzola crossa, Vasquez prova a liberare l’area in spaccata volante e Anguissa arriva per il tap in vincente, di testa, a scavalcare Leali. È un altro Napoli, quello del secondo tempo e le occasioni arrivano a raffica. Sabelli salva su tiro a botta sicura di Spinazzola (60’), Leali sul rasoterra di Di Lorenzo (65’). Hojlund segna il 2-1, ma viene annullato per un fuorigioco di De Bruyne, autore dell’assist. Anche il palo salva il Genoa su colpo di testa di Di Lorenzo al 74’, ma un minuto dopo ecco il gol - buono - del sorpasso. Dopo la doppietta allo Sporting, lo segna di nuovo Hojlund, bravo e veloce a riprendere una gran parata di Leali su Anguissa. In campionato non segnava dal suo debutto a Firenze. Una rete che ha poi permesso al Napoli di gestire, ma senza rinunciare alla fase offensiva, tanto che al 90’ avrebbe potuto pure segnare il 3-1 se Leali non si fosse superato su Lucca, entrato proprio al posto di Hojlund. Finisce con il Napoli a ringraziare e entrambe le curve e il Genoa ad applaudire i propri tifosi sotto il settore ospiti. Per Conte c’è l’aggancio alla vetta, dopo la vittoria della Roma. Una bella notizia prima della sosta.
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