ROMA - Si gioca Atalanta-Real Madrid e chi meglio di Josip Ilicic può raccontare l’enorme realtà bergamasca? Lo sloveno, 36 anni, oggi gioca al Maribor. Per anni è stata la stella del primo ciclo Gasperini. Poi si è perso, anche per colpa del Covid: “Mi mancava tutto. Ero arrivato ad un punto in cui non sentivo più il bisogno di giocare al massimo livello e ho deciso di portare a casa la famiglia. Ho due ragazze a cui mancava parlare nella nostra lingua e la famiglia è la cosa più importante. La verità è che non sopportava più tanta pressione giocando ogni tre giorni. Dopo la pausa per il COVID ho sofferto troppo. Non era più lo stesso, e sentivo nel mio cuore che era arrivato il momento di dire basta. Avevo promesso di tornare il giorno in cui ho lasciato il Maribor e l'ho mantenuto. Sono cresciuto qui e mi diverto. Anche se il livello del calcio è incomparabile, sono felice”, le parole rilasciate al quotidiano AS.
Ilicic e quel retroscena sul Napoli…
“Per il mio ritorno avevo altre proposte, tra cui quella del Siviglia. Monchi mi ha chiamato e sono stato sincero con lui: 'Mi dispiace, non voglio venire lì per fare soldi e non contribuire nulla (per il suo stato)'. Mi ha ringraziato. Ancelotti mi ha chiamato? Quando era a Napoli, sì. Era praticamente fatta. Ma, alla fine, l'Atalanta ha deciso di non lasciarmi andare. Ero fondamentale per loro. Avevo già accettato l'offerta. Ho parlato Ancelotti, mi ha detto due o tre parole di calcio... e poi mi ha parlato della vita. Mi ha raccontato cose di Napoli: 'Dai, vieni, andremo a mangiare, a bere…’. Questo è fondamentale, perché sei un uomo prima di un calciatore. Ne aveva parlato anche con Mertens e con il direttore sportivo Giuntoli. Ero convinto, volevo andare lì per vincere il campionato e stavo giocando molto bene, fisicamente ero un animale”.
Ilicic “gioca” Atalanta-Real Madrid
“Vedo il Real in difficoltà, ma in una o due partite tutto può cambiare. È già successo altre volte, la gente diceva che erano finiti e poi hanno vinto tutto. L'Atalanta sta facendo bene, ma per battere il Real Madrid deve dare qualcosa di più, raggiungere il 110%”.