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BENEVENTO - È il luogo dell'anima maggiormente invocato dall'immaginario collettivo nei giorni dei festeggiamenti, protagonista indiscusso nel ritornello più inflazionato della promozione in A: «E tanto già lo so che l'anno prossimo gioco all'Olimpico». L'hanno cantata tutti, dal più piccolo dei tifosi fino a Pippo Inzaghi. Ed ora l'Olimpico si staglia maestoso davanti ai giallorossi della Strega. Domenica c'è la Roma ad attenderli in questa sfida il cui esito sembra già scritto ancora prima di essere giocata. «Ci sono squadre in questa serie A che sembrano inavvicinabili», ha detto Superpippo. Qualcuno l'ha già tacciato di arrendevolezza, è invece l'esatto contrario.
Sono parole consapevoli della forza di alcune squadre, contro cui nulla sarà lasciato al caso. Parole che fanno il paio con quel modo di affrontare ogni tipo di avversario, sempre guardandolo negli occhi, senza mai cedere di un metro. Senza questa mentalità, difficilmente i giallorossi avrebbero vinto a Genova contro la Samp e in casa contro il Bologna. «Vogliamo giocarcela a viso aperto con tutti», dice Superpippo. Niente barricate, insomma. E bando alle paure. Ma senza creare illusioni.
Tridente
E' per questo che l'assetto di squadra non cambia: difesa a quattro, tre centrocampisti e tre attaccanti, di cui due esterni con licenza di segnare, e un centravanti che sappia fare anche la fase difensiva. Una squadra che non disdegni il sacrificio, insomma, ma che non rinunci mai a pungere in attacco. Ieri alla ripresa degli allenamenti Gianluca Lapadula ha lavorato con impegno senza accusare alcun fastidio alla caviglia che lo tormenta da tempo. Se la condizione è questa il posto al centro dell'attacco è suo. Altrimenti c'è il “piano B” che prevede il ritorno di Marco Sau nella vecchia posizione di punta centrale. Qualunque sia la scelta, l'efficacia del reparto avanzato della Strega dipenderà molto dai due esterni, guarda caso due ex romanisti, Gianluca Caprari e Iago Falque [...]
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