Benevento, è Glik il "muro" di Inzaghi

A Parma il debutto da capitano per il polacco. Da tre gare la difesa è quasi blindata: solo un gol subito da Morata
Benevento, è Glik il "muro" di Inzaghi© Getty Images
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BENEVENTO - Basta poco a volte per ritrovare l'umore giusto. Dabo lo indentificò nel ritorno al suo paese d'origine, il Burkina Faso, e lo chiamò “African mood”. C'è chi invece, pur essendo nato su altri lidi, quell'umore lo ritrova solo in Italia. Lo ammette senza troppi giri di parole Kamil Glik che viveva nell'esilio dorato del Principato di Monaco e sognava di tornare nel Belpaese un giorno sì e l'altro pure. Quasi una “saudade” brasiliana, un richiamo interiore di voler rivivere quelle splendide stagioni trascorse a Torino.

Non meravigli affatto, insomma, che l'italian mood lo avverta uno che è nato a Jastrzebie-Zdroj. Kamil voleva tornare in Italia più di ogni altra cosa al mondo, per rimettersi in gioco, per guardare con altre prospettive ai prossimi Europei. Non che in Francia fosse andata male («... col Monaco ho vinto un titolo nazionale e sono arrivato in semifinale di Champions...»), ma l'Italia è un'altra cosa: «L'avevo deciso ancor prima che l'ultimo campionato francese si fermasse per via del Covid. Volevo tornare in Italia. E il Benevento mi ha convinto subito con un progetto ammiccante», confessa ad Ottochannel.

Passi avanti

C'è voluta qualche partita per capire l'assetto della squadra, per oliare i meccanismi. Ma ora, da qualche settimana, il Benevento sembra aver imboccato la strada giusta. Non solo non perde più, ma ha praticamente anche messo i lucchetti alla sua porta. Questa sì che è una sorpresa: la difesa più perforata del campionato che all'improvviso diventa la migliore. E contro squadre di prestigio come Fiorentina, Juventus, Parma. Due gol fatti, uno solo incassato. Una magia che Glik spiega così: «Ora siamo più compatti, forse inizialmente giocavamo con troppa euforia. Poi abbiamo perso contro lo Spezia, a dire il vero non siamo neanche scesi in campo. Dopo io sono partito per le gare con la Nazionale, ma la squadra ha lavorato duro col mister, ci si è confrontati molto sugli errori commessi. E tutto ha cominciato ad andare meglio» [...]

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