© ANSA
Prima si è salvato lo Spezia e poi, dopo il pareggio contro il Crotone, è finita anche la corsa sul Cagliari. Ora al Benevento resta solo una speranza per disputare anche la prossima stagione nel massimo campionato italiano: arrivare a pari punti con il Torino (battendolo in casa nell'ultima giornata) e superarlo grazie agli scontri diretti, visto che all'andata finì 2-2. Ma vincere il testa a testa del 23 maggio potrebbe non bastare: per fare in modo che quello rappresenti l'ennesimo scontro decisivo per la salvezza, al Benevento serve una sconfitta dei granata anche nel recupero (in trasferta) contro la Lazio guidata del fratello di Pippo Inzaghi, Simone. Non si può far altro che attendere il 18 maggio, dunque.
Il Benevento fa i conti con se stesso
Per il notevole girone di andata compiuto in pochi si sarebbero aspettati una situazione del genere ad una giornata dalla fine. La vittoria contro la Juve allo Stadium, che ha fatto gridare al "Beneventus", è stata l'unica vittoria di un girone di ritorno disastroso. E ora la situazione è la seguente: Benevento terzultimo a 32 punti, Torino quartultimo a quota 35, ma con una partita da recuperare, prima dello scontro diretto. Per la storia che ha portato al rinvio e poi al recupero di questo Lazio-Torino il Benevento può esser certo che le motivazioni non mancheranno ai biancocelesti e per ragioni ben diverse dalla presenza in panchina di Simone Inzaghi. Qualora il Torino perdesse contro la Lazio, la Strega avrebbe ancora una volta il destino nelle proprie mani, con la consapevolezza di aver fallito già troppe gare decisive. Sarebbe costretta alla vittoria o condannata ad una retrocessione che, a quel punto, sarebbe più che meritata.