Bologna, Fenucci imita Mahmood: «Soldi!»

L’ad rossoblù replica a Donadoni e chiede l’impegno di Saputo: «Bisogna investire di più sulla parte tecnica: al massimo con queste risorse ci si può salvare. In estate alcuni acquisti non sono stati possibili per gli ingaggi elevati»
Bologna, Fenucci imita Mahmood: «Soldi!»
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BOLOGNA - Nella giornata dell'ingresso del Bologna nel mondo degli eSport, gli sport digitali, Claudio Fenucci, amministratore delegato rossoblù, va giù duro, si toglie dei sassolini nei confronti di Roberto Donadoni, dopo l'intervista rilasciata al Corriere dello Sport-Stadio, ma racconta anche una verità che in molti a Bologna hanno cominciato a condividere: la squadra potrà fare un salto in avanti, secondo le aspettative dei tifosi e dell'azionista Joey Saputo, solo se verranno immesse nuove e sostanziose risorse nel settore tecnico. Insomma soldi: se il Bologna vuole davvero ambire a qualcosa in più della salvezza sofferta - su questo Fenucci è addirittura testuale - Saputo deve spendere di più (ma anche meglio). In sostanza il patron canadese dovrebbe passare da un progetto squadra virtuale ad uno più reale. «Se vogliamo cambiare la competitività del club dobbiamo fare maggiori investimenti nella parte tecnica - ha affondato il colpo Fenucci - Sulla squadra costruita partendo da 4 tesserati al primo anno di serie A sono stati investiti 60 milioni di saldo netto (50 nel primo triennio e 10 dopo): era il livello di investimenti minimo e sufficiente per mantenere la serie A, l'obiettivo concordato con l'azionista. Tranne quest'anno che siamo ancora in corsa lo abbiamo sempre raggiunto agevolmente. Alcune società hanno dimostrato che forse si poteva fare meglio, ma con questi valori valori di investimento nei calciatori il massimo che si può ottenere è la permanenza in A. A lungo termine la volontà è quella di ottenere obiettivi più prestigiosi e l'azionista valuterà anche le persone».

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In questa stagione la squadra sta soffrendo, non si poteva rinforzare prima invece che intervenire a gennaio?
«Con il senno di poi qualche scelta sul mercato estivo poteva essere fatta in maniera diversa. Ma in estate alcuni acquisti non sono stati possibili per via degli elevati ingaggi. L'azionista ha fatto un grosso sforzo nell'acquistare e pagare i debiti del club e le risorse erano quelle. A gennaio invece si è pensato solo alla questione sportiva».

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport - Stadio


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