Bologna, c'è bisogno di Santander per ritrovare i gol e la vittoria

Contro il Sassuolo il paraguaiano torna titolare: Mihajlovic lo stima, ma finora non ha avuto molto spazio
Bologna, c'è bisogno di Santander per ritrovare i gol e la vittoria© Getty Images
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BOLOGNA - Che ci frega di Ronaldo, ora più che mai servirebbe Santander. Centimetri, gambe d’acciaio, lotta: è di questo che ha bisogno l’attacco rossoblù per rilanciarsi in classifica. Il Bologna ha bisogno di Federico, ha bisogno del Ropero, ha bisogno del suo centravanti Santander. Inizio di stagione in sordina per l’attaccante paraguaiano: soltanto 2 volte è partito titolare (e nemmeno consecutivamente), 9 volte è subentrato. Ha messo insieme 330 minuti, un avvio di campionato molto diverso da quello di un anno fa, quando arrivò che non stava in forma eppure fu il vero trascinatore di quel Bologna. Santander si sbloccò dopo una manciata di giornate, segnò alla numero cinque, contro la Roma al Dall’Ara. Quella partita il Bologna la vinse e Santander aiutò Inzaghi a prolungare la sua permanenza in rossoblù. Oggi Federico deve fare i conti con i minuti contati, con le presenze risicate, e con un unico gol, su rigore, a Cagliari.

L’avventura di Federico a Bologna cominciò con una canzone, con un coro da stadio. Che ci frega di Ronaldo, noi abbiamo Santander. Idolo per partito preso, o forse per vocazione. I tifosi cominciarono ad amarlo molto prima che entrasse davvero nei meccanismi di gioco. Santander fu un’illuminazione. A intuirne le potenzialità fu Bigon, che lo prelevò dal Copenaghen per 6 milioni di euro. A chi ne criticava il curriculum e la cifra d’acquisto, Bigon rispondeva: "E’ uno che ha fatto anche le coppe europee, anche la Champions League". Tutto vero. Ma quando Santander arrivò a Bologna i parametri non erano al top. Perse qualche chilo, si mise in riga, e Inzaghi lo utilizzò subito. Lentamente la parabola di Santander ha cambiato verso. Con Mihajlovic ha trovato spazio anche l’anno scorso, ma un infortunio ha rovinato all’armadio del Paraguay il finale di stagione. Pochi minuti, qualche panchina, sempre meno presenze. Doveva rimettersi in sesto.

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