Bologna, Calabresi esclusivo: "Ero fuori dai piani, ora il riscatto in Francia"

Il giovane terzino, ora tra in migliori in Ligue 1: "Nell'Amiens ho trovato continuità, non ho nessun rimpianto o nostalgia. Dopo Inzaghi a Bologna furono chiari, ma che dispiacere"
Bologna, Calabresi esclusivo: "Ero fuori dai piani, ora il riscatto in Francia"© FOTO SCHICCHI
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BOLOGNA - Arturo Calabresi è - nell’ordine - 1) Un ragazzo-uomo di ventitré anni intelligente assai, 2) Un calciatore in progress curioso di vedere come/dove andrà a finire e 3) Un italiano all’estero che quando si volta non viene assalito dall’onda dei rimpianti, tutt’altro: quelli in gamba sanno che ogni volta che giriamo l’angolo, c’è un’opportunità ad aspettarci. L’ex del Bologna gioca nell’Amiens (prestito con diritto di riscatto dei francesi, controriscatto dei rossoblù come se fosse Antani), un club di fascia media che tre anni fa è approdato in Ligue1 e ora cerca di darsi equilibri. Calabresi va in campo con continuità (benedetta continuità) e a gratificarlo è arrivata la stella al merito: è stato inserito nella top11 del mese, a fianco di gente del calibro di Icardi, Di Maria, Paredes

Sono soddisfazioni, no?
"Sto vivendo una bellissima esperienza, ho fatto questa scelta per allargare il mio orizzonte, sia come uomo che come calciatore"
Com’è la Francia?

"E’ tutto molto diverso. Le abitudini, gli allenamenti, la partita. Per dirti: non andiamo mai in ritiro. Se giochiamo alla sera partiamo in aereo la mattina stessa. Il campo mi sta insegnando cose nuove: in Ligue1 c’è un calcio molto più individuale, da difensore affronti la partita con più responsabilità, non hai la copertura dei compagni, accetti spesso l’uno contro uno. Il nostro allenatore, lo sloveno Luka Elsner, è molto giovane, ha 38 anni, ci insegna un calcio propositivo, non vuole mai subire la partita".

Dove giochi?
"Qui faccio il terzino nella difesa a quattro, bene, imparo cose nuove, anche se credo che il mio ruolo specifico sia il centrale di destra nella difesa a tre, come giocavo nel Bologna".

Come giocavi nel Bologna di Inzaghi. Poi con il cambio di allenatore e l’arrivo di Mihajlovic il campo non l’hai visto più.

(Ride) "Dunque: arrivo a Bologna la scorsa estate, debuttante in Serie A. Con Inzaghi gioco, e devo dirti: pure bene, insomma, sono soddisfatto. Poi arriva Mihajlovic e fa le sue scelte. Le accetto. E non gioco più. Peccato. C’è stato un momento in cui ho pensato: io a Bologna ci sto dieci anni, capiscimi, ci stavo da dio".

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