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BOLOGNA - Andiamo al massimo, dobbiamo fare in modo che il Dall’Ara diventi una bolgia. Su per giù sono questi i concetti che Sinisa Mihajlovic ha espresso nel corso del suo breve colloquio di ieri con la squadra, prima dell’allenamento del pomeriggio. Parole chiare, ferme e inequivocabili che tutti i giocatori del Bologna dovranno mettersi bene nella testa, anche perché solo così potranno venire a capo di due partite che avranno i contorni di due battaglie per quella che è la classifica del Genoa (soprattutto) e dell’Udinese. Sì, con tre partite in casa da giocare nelle prossime quattro, anche se nella quarta al Dall’Ara sbarcherà la Juventus, è arrivata l’ora di dare una svolta definitiva all’annata. All’atto pratico è come se il Bologna da sabato prossimo contro il Genoa cominciasse un altro campionato, considerato che quello legato al primo passo del raggiungimento della salvezza sembra ormai dietro l’angolo. Ed è inutile nascondere che per superare l’asticella che inevitabilmente si alzerà il Bologna dovrà essere... più tutto rispetto a quello che ha giocato fin qua. Più affidabile in difesa, più concreto in attacco, ancora più aggressivo, coraggioso e consapevole delle proprie possibilità, perché solo così potrà sperare di piazzarsi subito sotto le grandi squadre.
Certo, ora come ora l’Europa è una missione possibile alla luce di quella che è la classifica, ma guai a dimenticare come alle spalle del Bologna ci siano a oggi anche Milan e Napoli. Che da qui alla fine dei giochi hanno le potenzialità tecniche per superare la squadra di Sinisa. Ecco il motivo per il quale per il Bologna sarebbe già un grande risultato se chiudesse l’annata davanti a Verona, Cagliari e Parma, perché a quel punto vorrebbe dire che gli uomini di Mihajlovic hanno vinto il loro campionato, in attesa di poter sbarcare nel giro di due anni in quello eletto.