Dominguez, la stella del Bologna scoperta da Sabatini

L'argentino, recentemente convocato dalla sua nazionale, ha dimostrato di essere un "tuttocampista": utile sia in fase propositiva che in quella di contenimento
Dominguez, la stella del Bologna scoperta da Sabatini© FOTO SCHICCHI
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BOLOGNA - Una convocazione che inorgoglisce tutto il Bologna, da Joey Saputo in giù, anche se è stato Walter Sabatini a volere a tutti i costi Nicolas Dominguez al Bologna. Ed ecco perché la nuova chiamata da parte del cittì dell’Argentina Lionel Scaloni per il gioiello rossoblù in vista degli impegni “mondiali” contro Ecuador e Bolivia rappresenta una grande vittoria per il coordinatore delle aree tecniche di Bologna e Montreal Impact, che stava rincorrendo il giovane centrocampista del Velez Sarsfield da quando era responsabile dell’area tecnica della Roma. Va detto che Dominguez era già stato chiamato 5 volte dall’Albiceleste, ma questa è la prima da giocatore del Bologna e del nostro campionato, di conseguenza ha tutto un altro valore. Probabilmente accadrà che il ragazzo argentino non potrà rispondere a questa convocazione come tanti altri suoi connazionali che giocano in Europa, anche perché il Bologna come le altre società italiane hanno chiesto alla Federcalcio di intervenire presso l’AFA per consentirgli di restare in Italia (in pratica, anche nel caso in cui riuscisse a trovare un volo Dominguez rischierebbe di sbarcare in Argentina e di essere messo in quarantena), ma questo è un altro discorso. Sì, perché al di là di ciò la verità è che Scaloni crede fortissimamente in Dominguez, primo punto, e che il giocatore del Bologna sta trovando uno spazio nella nazionale in cui giocano Messi, Dybala, Aguero, Lautaro Martinez, Lo Celso, Acuna e Paredes, secondo punto. 

 

Fin qua nel Bologna Dominguez non ha ancora potuto evidenziare le sue straordinarie qualità, diciamo che per il momento le ha fatto solo intravedere, e questo non è un particolare di poco conto. Perché nessuno poteva pretendere che l’argentino fosse subito protagonista nel campionato più difficile del mondo dal punto di vista tattico. C’è di più: inevitabilmente Dominguez ha dovuto fare i conti anche con il lavoro stracarico di intensità e di aggressività preteso tutti i giorni da Sinisa Mihajlovic e non a caso nel corso delle partite gli è mancata soprattutto la brillantezza, che potrà averla in dosi importanti solo quando avrà smaltito queste fatiche settimanali. Per il resto ha dimostrato come possa essere un vero tutto-campista, capace sia di cantare per quella che è la sua grande tecnica di base che portare la croce, avendo il carattere forte e il temperamento del calciatore argentino, che non ha mai paura di niente e di nessuno.

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