Bologna: certezze Barrow-Palacio. E Vignato cresce

Gambiano e argentino hanno trascinato il ritiro di Pinzolo, mentre il nuovo acquisto ha già fatto vedere alcune qualità
Bologna: certezze Barrow-Palacio. E Vignato cresce© LAPRESSE
4 min

BOLOGNA - Del ritiro di Pinzolo restano due certezze, buone sensazioni e una scommessa. Cominciamo dalla fine. La scommessa è Emanuel Vignato, vent’anni, uno dei talenti più interessanti del panorama italiano. Nei giorni in Trentino la curiosità di vederlo all’opera è stata tanta. Buone cose in allenamento l’italo-brasiliano le ha mostrate, ma al momento di essere incisivo è calato. Nell’unica amichevole affrontata dal Bologna, Vignato si è visto troppo poco. Prima trequartista puro (ruolo alla Soriano, insomma), e poi esterno d’attacco. Un tempo è poco, e quindi dare giudizi è avventato e ingiusto. Ma certo da Vignato ci si aspetta qualche lampo, qualche giocata brillante e dal ritiro di Pinzolo è emerso pochino. Il tempo è dalla sua. Anche lui oggi sarà a Casteldebole per cominciare il lavoro con la squadra. Mihajlovic da lui dovrà tirare fuori grinta e voglia di fare. Vignato è timido, ma ha grandi qualità. Il metodo Sinisa può essergli piuttosto utile.

Concreto

Due sono invece le certezze arrivate da Pinzolo, spedite con corriere espresso grazie a due gol. La più grande, e ormai accertata, riguarda Rodrigo Palacio. L’argentino vuole giocare fino a quarant’anni. Ma il bello è che non sono vaneggiamenti, è una promessa. Anche contro la FeralpiSalò si è distinto per classe, movimento, e per cattiveria. In un paio di azioni si è arrabbiato per non aver ricevuto il pallone, ha subito falli, pressing, attenzioni speciali da parte degli avversari. E poi ha fatto gol. Un gol bellissimo, con una conclusione a giro sul palo lungo. Palacio è la misura di quello che Sinisa vuole: esperienza, cattiveria, poche parole e molti fatti. Certo Rodri è unico, non ce ne sono altri come lui. Ma averlo in squadra dà un senso a molte cose. I ragazzi lo seguono, con i sudamericani ha creato un feeling speciale, ma anche con il resto della squadra l’intesa è massima.

Ecco le nuove maglie del Bologna

Top player

L’altra certezza è Barrow. Musa, 9 gol nel passato campionato, ha ricominciato da lì, da dove aveva finito: dal gol. Vale quel che vale in una partita amichevole di inizio settembre, ma è comunque il segno che Barrow ha piedi caldi e senso della posizione. Vale molto in chiave campionato perché il Bologna, alla ricerca di un vero bomber, dovrà necessariamente affidarsi a lui. Che continuerà a fare l’esterno d’attacco, anche se l’idea di utilizzarlo centravanti continua a ronzare nella testa di Mihajlovic. Più di Palacio, che è una garanzia mica una novità, dal ritiro di Pinzolo è venuto fuori un Barrow ultra motivato, fondamentale per questa squadra. Ha i tratti del top player. Sicuramente Musa ha i lampi del trascinatore. Se mette in pratica gli insegnamenti di Sinisa può davvero rendersi indispensabile.

Sensazioni

E poi ci sono tutti gli altri, quelli che hanno lasciato tracce di sensazioni positive. Poli è sicuramente tra i giocatori più attivi. Ma anche Schouten, signore assoluto del centrocampo rossoblù. L’olandese sarà il perno di questo campionato. Bene anche Soriano, che quando trova spazio sa essere micidiale. Bene pure Dominguez, l’argentino si sta costruendo al meglio. Resta un’incognita sul ritiro di Sansone: benissimo nei giorni di allenamento (tanti gol nelle partitelle, per esempio) ma poco concreto sotto porta nell’amichevole. Sansone ha i colpi, ma non riesce a finalizzare, litiga con il gol, e questo è un problema. Da Pinzolo Nicola si è portavo via però la certezza di non avere la gamba dell’anno scorso, troppo blanda, non reattiva come vorrebbe. Sansone c’è, gli manca un gol per tornare a essere uno dei più decisivi.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bologna, i migliori video