Bologna, Santander è una risorsa in più

Mihajlovic vuole un attaccante diverso, ma in certe partite il Ropero può essere utile, magari a gara in corso con la sua capacità di far salire la squadra e la sua bravura nelle spizzate di testa
Bologna, Santander è una risorsa in più© Getty Images
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BOLOGNA - Non è tanto una questione di mancanza di feeling, ma soprattutto (se non addirittura solo) di caratteristiche tecniche. Nel senso che Sinisa Mihajlovic non ha assolutamente niente né nei confronti di Federico Santander né nei confronti di Arturo Calabresi, il fatto è che per quelli che sono i suoi principi tattici preferisce altri calciatori al loro posto, tutto qua. Cominciamo da Santander. Miha non ha mai nascosto che il suo Bologna sa essere più costruttivo quando come prima punta ha un giocatore che garantisce alla squadra la profondità, che va a lavorare anche sui lati e che sa saltare l’uomo sia nel breve che nel lungo, creando di conseguenza la maggioranza numerica. Inutile nascondere che Santander non è questo tipo di attaccante, volendo soprattutto la palla addosso per far salire la squadra: ecco, nelle idee di Miha il paraguaiano può diventare un’arma più a partita avviata che all’alba della partita stessa (strano che Sinisa non abbia pensato di buttarlo nella mischia negli ultimi venti minuti di Benevento), ritenendo che Rodrigo Palacio (o eventualmente Musa Barrow) sia più utile alla causa.

Al di là di ciò, la permanenza di Santander a Casteldebole dovrà diventare una carta in più nel mazzo, perché è vero che il Bologna ha evidenziato in questo ultimo anno e mezzo di costruire tanti più affanni ai dirimpettai quando ha davanti una prima punta alla... Palacio tanto per intenderci, ma guai a non considerare che in certe partite, quando non riesci a incidere e a determinare mantenendo la palla bassa, lo stesso Ropero ecco che può essere un calciatore che ti dà una mano notevole con la sua capacità di lottare sia sulle prime che sulle seconde palle, e in caso di necessità anche con la sua bravura nelle spizzate di testa per consentire ai suoi compagni di squadra di andare al rimbalzo.

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