Mihajlovic: "Periodo difficile? Macché, reagiamo e basta. Ritiro non è punizione"

Il tecnico del Bologna: "Tra me e i miei ragazzi c'è empatia, per rovinarla non basta il ko con la Roma. Saputo? Lui non è uno di quei presidenti che chiama e rompe tutti i giorni, gli voglio molto bene"
Mihajlovic: "Periodo difficile? Macché, reagiamo e basta. Ritiro non è punizione"© FOTO SCHICCHI
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BOLOGNA - In una lunga conferenza stampa, l'allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic ha detto la sua su tantissimi temi, a cominciare dal prossimo match di campionato dei felsinei: "L'aggressivita dello Spezia? Se si guarda solo il risultato... noi abbiamo avuto tante occasioni da gol, loro sono organizzati ma lo siamo anche noi. Dispiace per quella gara, ma è l'occasione giusta per 'vendicarsi': vogliamo portare casa la vittoria. Ogni partita è quella più importante, perciò metteremo in campo sempre la formazione migliore. Non è semplice, ma non è che c'è l'imbarazzo della scelta. Anche le squadre più lunghe rispetto alla nostra fanno fatica con dieci assenti. Tutti devono dare qualcosa in più, siamo in difficoltà, ma non cerchiamo scuse e vogliamo trovare la strada giusta. Giocherà chi starà bene, se Danilo e Palacio staranno bene giocheranno. Senz'altro qualcosa cambieremo, in tanti non giocano da un po'".

 Sul ritiro scattato dopo la scoppola con la Roma: "Non è una punizione, l'abbiamo fatto perchè era giusto farlo. Volevamo stare un po' insieme per vedere meglio le cose, facciamo finta di avere tanti casi Covid e andare in ritiro imposto dall'Asl, anche se l'abbiamo deciso noi. Non è un ritiro punitivo, è solo per schiarirsi le idee, poi domani vediamo se i ragazzi avranno risposto bene, dipende sempre da loro. Abbiamo tre partite in sette giorni, si può fare un piccolo sacrificio prima delle vacanze. Tanto con questo Covid non cambia tanto, saremmo andati a casa comunque... siamo in ritiro da sei mesi". Sinisa dà poi una spiegazione al primo tempo contro la Roma: "Diciamo che abbiamo sofferto a centrocampo, non siamo riusciti ad andare a pressarli. La partita l'abbiamo preparato come al solito e in passato abbiamo giocato partite equilibrate contro squadre più forti della Roma. Quello che è successo domenica è una cosa che in 35 anni di calcio non mi è mai successa. Anche il Dortmund ne ha presi 5 dallo Stoccarda e l'Atalanta dal Liverpool... è un campionato strano, dove si può vincere e perdere contro tutti. Diciamo che sicuramente la Roma ha fatto bene, ma non siamo fortunati con VAR e arbitri. Certo è una sconfitta che non si dovrà ripetere".

"Non è il momento più difficile da quando sono qui"

"Perché questo dovrebbe essere il momento più difficile da quando sono arrivato? L'anno scorso ne ho perse tre di fila e adesso due, ma con Inter e Roma: ci può anche stare. Abbiamo gli stessi punti dell'anno scorso, fino a pochi giorni fa si parlava di record di punti dell'era Saputo... abbiamo perso contro due squadre più forti di noi e non abbiamo fatto bene, quello sì, ma ribadisco che erano più forti di noi. In passato abbiamo dimostrato di poter far meglio in passato, vincendo con Inter e Roma. Abbiamo tanti infortunati ed è un momento particolare, il momento più difficile è stato al mio arrivo. In queste partite dobbiamo fare più punti possibili, poi si vedrà. Il campionato è lungo. I giocatori non rispondevano ai comandi dell'allenatore? È facile scrivere e fare domande provocatorie quando non sei presente, qui in sala non le avrebbero fatte. Quasi come gli haters... mi dispiace per chi ha scritto una cosa del genere".

"L'empatia con i calciatori? No non ci parliamo più, ci mandiamo a fanc*** e non mangiamo insieme, facciamo tutto al contrario e non ci possiamo vedere. Quello che c'è fra me e loro non lo rovina una partita, voglio bene a questi ragazzi con cui ho passato tante cose, belle e brutte. Al di là di quanto rimarrò io o loro, avranno sempre un posto nel mio cuore. Quello che hanno fatto per me non lo dimentico, poi come allenatore faccio come con i figli, mi arrabbio nonostante il bene che gli voglio. Saputo? Non ho parlato con il presidente, lo sento una volta ogni tanto. Lui non è come quelli che chiamano e rompono tutti i giorni, gli voglio molto bene. È difficile che chiama, lui delega. Sappiamo quanto vuole bene a questa squadra, funziona come con le amicizie vere. Magari non ci si sente mai, ma ci sei nel momento del bisogno".

"Qualche Primavera dall'inizio? Non credo, ne abbiamo 7-8 ma ancora raccattiamo i primi undici. A gara in corso si vedrà. Noi abbiamo la nostra mentalità, è facile parlare dopo la partita. Se a Milano attendi non va bene, se con la Roma pressi neanche... noi impostiamo le partite in un certo modo a prescindere dall'avversario, con aggressività e intensità, quello che ci ha portato a salvarci. Una brutta sconfitta non cambia il nostro spartito, ma senza 9-10 giocatori... è lì il problema. Vogliamo giocare sempre per fare un gol in più dell'avversario, forse qualcuno non riesce a capirlo. Non ho fatto autocritica?"

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