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BOLOGNA - Sinisa Mihajlovic e la sua permanenza a Bologna: ecco i possibili scenari. Uno: resta, avendo ricevuto da Joey Saputo le garanzie che il Bologna sarà rafforzato affinché possa vivere con continuità nella facciata sinistra della classifica e non debba di nuovo lottare per stare lontano dai guai. Il che significa che al massimo potrà essere ceduto uno dei tesori di famiglia, perché nel caso in cui il mercato in entrata dovesse essere figlio di quello in uscita vorrebbe dire ricominciare tutto daccapo, con la squadra che finirebbe per non crescere mai. Due: resta, non avendo ricevuto interessamenti allettanti. Perché è vero che Miha è un uomo che vuole sempre annusare l’aria della sfida, che quando si deve accontentare di quello che passa il convento per più di un anno rischia di smarrire una grande parte di sé, ma è altrettanto vero che prima di lasciare un ambiente che conosce come le proprie tasche vuole essere sicuro di poter lavorare in un certo modo da quell’altra parte.
Il tecnico serbo è sotto contratto fino al 2023
Tre: va via se gli arrivasse una proposta importante, sia dall’Italia che dall’estero, e questo indipendentemente da ciò che gli offrirà il Bologna, perché quello che è accaduto in questa stagione lo ha mandato giù per forza e a malincuore ma non è che gli sia scivolato addosso come acqua fresca. A questo punto ecco la domanda più delicata: nel caso in cui non gli arrivassero proposte interessanti, Sinisa resterebbe anche se il Bologna gli dicesse che ancora una volta non potranno essere fatti investimenti? La sensazione è che legittimamente non butterebbe via due anni di contratto a cifre importanti, ma se ciò accadesse sarebbe molto rischioso.
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