De Silvestri lancia il Bologna: “Ilicic sarebbe perfetto”

Il vice capitano non ha dubbi: "Contro di noi è sempre stato decisivo. Mihajlovic ci ha chiesto di essere professionali e il gruppo lo è"
De Silvestri lancia il Bologna: “Ilicic sarebbe perfetto”
Giorgio Burreddu
4 min

PINZOLO - Lollo De Silvestri più di un vicecapitano è cuore e testa del Bologna. «Cerco di essere un esempio giornaliero, di aiutare i giovani nelle situazioni delicate, di dare un consiglio. Per me ha fatto la differenza avere esempi giusti. Spero sempre di esserci anche io». A 34 anni, quattrocento presenze in A «402, le quattrocento le ho già superate» tiene a precisare col sorriso, è ancora lì a spingere, a cercare di limare i dettagli. Che mai come quest’anno, il difensore ne è convinto, faranno la differenza. «Questa è una stagione cui dare forma già da questo ritiro. Dobbiamo essere attenti ai dettagli, individuali e di squadra. Faranno la differenza».
Una stagione che De Silvestri definisce «anomala», con una lunga pausa per il Mondiale e una conclusione in estate. «Ci preoccupa la pausa invernale. Ma non mi capitava da un pezzo di finire una stagione così tardi». Per questo ci vorrà la garra di Medel e Arnautovic: «L’ho studiata durante la stagione, guardo molto al loro modo di automotivarsi dopo un duello, dopo un fallo». Ci vorrà la fantasia di Sartori: «Il cambiamento porta sempre una ventata di novità». E magari ci vorrà la fantasia di Ilicic: «E’ un gran giocatore, quando ho giocato contro di lui è stato spesso decisivo».

Obiettivi

Insieme a capitan Soriano, De Silvestri è emanazione e pensiero di Mihajlovic. Lollo è sempre stato un uomo di Sinisa («So cosa può darmi dentro e fuori dal campo», ha detto spesso il tecnico), e sarà così a maggior ragione in questo inizio di campionato e in questo momento in cui Sinisa non c’è. «Il tecnico ci ha detto di essere professionali. Anzi, di continuare a esserlo. L’abbiamo dimostrato in quelle sei partite senza di lui. Faccio i complimenti al gruppo». Il rischio è pensare che a un certo punto subentri il pilota automatico. «Non può essere così. In una situazione difficile ciascuno deve fare la propria parte, dobbiamo ripartire così, professionali, far sentire l’uno partecipe dell’altro e andare avanti». 
Avanti, sempre. Ma dove? Saputo ha parlato di sogno Europa, di 50 punti fissi. De Silvestri va più cauto. «L’errore è pensare di adagiarsi in alcune situazioni, pensare che il risultato dopo due o tre partite di fila arrivi da solo. No, dobbiamo curare i dettagli, le squadre medie e piccole si stanno rinforzando, e hanno grosse aspettative». Insomma, un campionato duro. Per questo De Silvestri dice che è necessario «spingere un po’ di più anche noi più esperti dobbiamo stuzzicare gli altri alle motivazione».

Miglioramenti

E’ tutta la vita che De Silvestri rinnova se stesso. Lo ha fatto da giovane, quando sembrava normale. Lo ha fatto in età avanzata, quando tutto sembra più difficile. Dopo il rinnovo di un anno («Era un’opzione nel mio contratto in base alle presenze»), adesso punta ad altro: «Penso a meritarmi il rinnovo dell’anno prossimo». Voleva restare sotto le due torri e ci è riuscito. «Sono contento, qui mi trovo bene con la squadra, il gruppo, la società. Sembrano frasi banali ma non lo sono». Si è detto «carico» per affrontare un’altra stagione, ma soprattutto per modellare al meglio il suo lavoro. «Ogni anno faccio il resoconto della stagione passata, è un’analisi con me stesso. E poi mi cimento sui possibili obiettivi che andrò ad affrontare. E’ uno studio che mi ha aiutato molto, lo farò anche quest’anno». Fa i complimenti a Hickey, che è pronto ad andare via. «Aaron deve essere da esempio per i giovani». Sprona Vignato: «Quando tornerà avrà l’affetto di tutti, ma lui ci dovrà mettere qualcosa di più». E lancia Kasius: «Denso ha grandi qualità. Lo aiuterò con la lingua, l’esperienza, ma anche con la sana competitività. Tengo sul pezzo lui, tengo giovane me».


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