Allenatore Bologna, corsa a due per sostituire Mihajlovic

I dirigenti rossoblù sono andati a Roma per chiudere il rapporto con il tecnico serbo. Il presidente voleva liquidarlo già nello scorso campionato con Bigon, ma poi si fermò: i retroscena
Allenatore Bologna, corsa a due per sostituire Mihajlovic© ANSA
Claudio Beneforti
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BOLOGNA - Joey Saputo avrebbe voluto separarsi da Sinisa Mihajlovic già a maggio, non essendo contento del suo lavoro, sì, proprio quando fu dato il benservito al direttore sportivo Riccardo Bigon, poi è successo di nuovo quello che è successo e allora tutto il Bologna in quei giorni entrò nell’ordine di idee di andare avanti con Sinisa, nonostante le difficoltà con le quali la squadra avrebbe dovuto un’altra volta convivere a cominciare dal ritiro estivo di Pinzolo. Fino al lunedì passato, dopo la nuova partita dispari di La Spezia, quando Claudio Fenucci ha incontrato a pranzo Roberto De Zerbi dopo aver preso in considerazione anche le soluzioni legate a Thiago Motta e a Claudio Ranieri, avendo ormai deciso di fare il grande, scomodo e sofferto passo, quello di cambiare allenatore, o meglio, di dover salutare anche se a malincuore Sinisa, non dimenticando come il Bologna da gennaio a oggi abbia vinto solo quattro partite, tutte nel campionato passato. Con la speranza, ecco la verità, di trovare un accordo amichevole con lo stesso Miha (che a quanto pare sarebbe stato retribuito ugualmente fino all’ultimo euro), pur sapendo che mai ciò sarebbe potuto accadere. Come infatti è accaduto ieri, quando Fenucci, Giovanni Sartori e Marco Di Vaio hanno raggiunto Roma per incontrare Mihajlovic nella sua abitazione, volendo evitargli un viaggio a Bologna.

De Zerbi no in caso di esonero

In pratica l’amministratore delegato rossoblù ha argomentato a Sinisa le valutazioni fatte il giorno precedente a Casteldebole dalla società alla presenza anche del presidente Saputo (ripartito ieri mattina per Montreal), ma Miha gli avrebbe risposto in modo estremamente cordiale che per lui esiste solo il bianco e il nero e non un colore intermedio, che da una parte poteva anche capire la loro richiesta ma che da un’altra non avrebbe mai accettato compromessi e che di conseguenza il Bologna avrebbe dovuto esonerarlo, perché mai al mondo si sarebbe dimesso. Perché farlo (aggiungiamo noi) avrebbe voluto dire prendere a calci tutto il suo passato, primo punto, poi anche per la sua convinzione di poter ancora agguantare l’obiettivo richiestogli da Saputo a inizio stagione, e cioè i 50 punti e lo sbarco nella facciata sinistra della classifica. Questo è e sarà sempre SinisOne, c’è poco da dire e da fare. Perché il Bologna ha tentato di arrivare a una condivisione di intenti con Miha? Primo perché avrebbe voluto evitare eventuali critiche dopo aver preso una decisione tanto complicata e sofferta (appunto), secondo perché nel caso in cui Sinisa si fosse dimesso a quel punto avrebbe potuto consegnare la propria panchina a De Zerbi, che con Fenucci prima e con Sartori dopo aveva posto una condizione, quella che non avrebbe mai accettato il Bologna di fronte all’esonero di Mihajlovic.

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Thiago Motta e Ranieri in prima fila

Anche ieri, dopo aver incontrato Miha, nel corso del viaggio di ritorno verso Bologna Fenucci, Sartori e Di Vaio hanno fatto un altro tentativo con De Zerbi, ma non c’è stato niente da fare, l’ex allenatore del Sassuolo è stato irremovibile. Morale: se a questo punto i capi rossoblù lo daranno per perso? Non del tutto, ma evidente come non ci credano più, tanto è vero che da ieri sera Sartori e Di Vaio hanno cominciato a parlare con Thiago Motta e Ranieri. Detto che l’allenamento di oggi e forse anche di domani sarà diretto da Luca Vigiani, allenatore della Primavera, e da Paolo Magnani che faceva parte dello staff di Mihajlovic, nelle prossime ore il governo del Bologna valuterà fino in fondo le due soluzioni poi farà una scelta condivisa, dopo averne parlato anche con il presidente Saputo. Abbiamo la sensazione che questa sarà una decisione molto combattuta, anche perché come potete capire Ranieri sarebbe la guida sicura, il Grande Ombrello che ti ripara da tutte le bufere, l’allenatore che con la sua infinita competenza e il suo mestiere ti prende per mano in questo momento burrascoso (in tutti i sensi) e ti porta al di là del guado, mentre Thiago Motta è il giovane emergente, quello che ha alle spalle un campionato importante a La Spezia, è vero, ma solo uno in serie A dopo la parentesi sbagliata di Genova sponda rossoblù ecco il punto, anche se per tanti addetti ai lavori diventerà con il tempo un allenatore da top club. Se può essere una candidatura anche Paulo Sousa? Può esserlo, ma a oggi in prima fila ci sono loro, Thiago Motta e Ranieri.


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