Bologna senza attaccanti: Thiago Motta lancia Sansone

Zirkzee ha una contusione, Arnautovic ko, Barrow sarà a disposizione soltanto da domani
Bologna senza attaccanti: Thiago Motta lancia Sansone© FOTO SCHICCHI
Claudio Beneforti
4 min

BOLOGNA - Da Udine all’Udinese, settantasette giorni più tardi sembra di nuovo l’ora di Nicola Sansone. Sembra perché siamo solo a mercoledì, anche se per quelli che sono i principi evidenziati fin qua da Thiago Motta per quanto riguarda la costruzione della squadra poco ma sicuro almeno a oggi Sansone è in vantaggio sugli altri attaccanti per giocare da prima punta. Sì, proprio come successe nella partita di andata finita 2-1 per il Bologna, gol di Beto, pareggio dello stesso Sansone e gol della vittoria firmato da Posch. E i motivi sono questi: Marko Arnautovic è fuori dai giochi e rischia di poter tornare a disposizione del tecnico rossoblù solo per la partita interna contro il Milan, in programma il 15 aprile. Poi Joshua Zirkzee è rientrato a Bologna solo nella tarda serata di ieri e oggi sarà sottoposto a una risonanza magnetica dopo la contusione rimediata alla caviglia destra lunedì pomeriggio con l’Under 21 olandese opposta alla Repubblica Ceka. Infine Musa Barrow, che con la Nazionale del Gambia ha affrontato ieri sera il Mali e se tutto andrà bene potrà essere presente solo all’allenamento di domani, rientrando a Bologna solo questa sera.

Gol e frattura a Udine

Certo che il destino è strano, pensate che proprio nel corso della partita di Udine Sansone si infortunò, anche se lì per lì non si accorse di niente. Solo una volta rientrato negli spogliatoi avvertì un dolore al quinto dito di un piede, il giorno dopo si sottopose a risonanza magnetica che evidenziò addirittura una frattura. Morale: dopo la sosta forzata e la successiva rieducazione Sansone ha potuto riabbracciare il campionato solo prima di questa sosta, giocando una ventina di minuti contro la Salernitana. E attenzione, Thiago Motta non è che l’abbia fatto entrare per sostituire Arnautovic che nel frattempo a sua volta si era infortunato a un piede, ma solo perché avrebbe voluto vincere la partita, e a uscire sarebbe stato un altro rossoblù e non l’attaccante austriaco. In quello spezzone Sansone non ha cambiato il copione di un pomeriggio che a quel punto aveva già preso la sua piega, ma due aspetti li ha evidenziati. Il primo: come sempre gli è accaduto fin qua, è entrato in campo con l’atteggiamento giusto, buttandosi su ogni pallone come se fosse via via quello della vita. Il secondo: qualche buona giocata l’ha costruita, e nella fase di non possesso palla ha dato sempre una mano alla squadra. Il che è stato apprezzato alla grande da Thiago Motta.

A un passo dall’addio a gennaio

No, Sansone non è una prima punta, ma ha il calcio nella testa, ha un buon dribbling che gli consente di saltare l’uomo nel breve, tira sempre e soprattutto sa ciò che deve fare e anche come farlo. Ad esempio a Udine, al di là del gol da applausi che segnò su un’imbucata di Moro, creò mille problemi ai difensori dell’Udinese, non dandogli mai punti di riferimenti, e già nel primo tempo avrebbe potuto segnare. Tenendo anche presente come tutto il Bologna protestò a lungo per un presunto fallo di mano di Bijol su una sua conclusione a colpo sicuro dal limite dell’area piccola, per il quale il Var non trovò incredibilmente un’immagine giusta da mettere a disposizione dell’arbitro Volpi.

Farsi trovare pronto

Quale fu il grande merito di Sansone allora? Farsi trovare pronto dopo che nella sessione invernale del mercato era stato accostato a un paio di squadre, considerato che non stava trovando spazio nel Bologna. Alla fine Sansone decise di restare e quando Thiago Motta ha avuto bisogno di lui, alle prese com’era con un’emergenza quasi totale in attacco, eccome se fu importante, regalando un impegno massimo in tutte e due le fasi del gioco. E Motta è uno che non dimentica.


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