Bologna, Freuler indispensabile: se si gioca, è sempre presente

Un 2024 senza tregua: 57 partite, nazionale compresa: nell’anno solare solo 7 calciatori hanno più minuti in campo dello svizzero
Scudetto e qualificazione Champions: le percentuali delle big di Serie A per l'algoritmo
Stefano Brunetti
5 min

BOLOGNA - Provate a scrivere su Chat Gpt la definizione di stakanovista: bene, c'è da scommetterci che vi verrà fuori la faccia di Remo Freuler. Che a trentadue anni (saranno trentatré il prossimo aprile) è nel corso di una nuova giovinezza. Anzi di più: di un vero e proprio miracolo. La gamba da ventenne e la mente da veterano. Una creazione da laboratorio, che qualsiasi allenatore vorrebbe. E a proposito: pilastro del Bologna di Motta prima e di Italiano poi, lo svizzero è non solo il più utilizzato della squadra rossoblù, ma anche tra i primi dieci della serie A nell'anno solare. Insomma: cambiano gli allenatori, ma lui no. Semplicemente Remo Freuler: l'indispensabile.  

Bologna, colonna Freuler

Giovanni Sartori lo aveva già portato in Italia una volta (nel gennaio 2016, dal Lucerna all'Atalanta) facendone uno dei pilastri del miracolo Dea. Bene, nell'estate del 2023 ecco il direttore lombardo, ora sotto le Due Torri, replicare il colpaccio proprio sul gong: Remo arriva da un anno in Inghilterra con luci e ombre, ripuntando sul Belpaese per rilanciarsi. E insomma, la cura produce subito effetti: Thiago Motta ne fa il guardiano del centrocampo, il posto da titolare è suo per direttissima. Risultato? Trentadue presenze e una rete (proprio al Dall'Ara col Verona), più una incredibile qualificazione Champions, come ai tempi di Bergamo. Sembra quasi che per queste missioni impossibili, Remo abbia l'abbonamento: il suo arrivo mette ordine e dà fiducia ai compagni, che crescono a loro volta. Da Aebischer che diventa suo compagno fisso in Nazionale, ad un Ferguson che esplode letteralmente, in termini di reti e non solo; nel finale di campionato, per Remo arriva anche la fascia da capitano. Una gioia che non si limita ad un'unica volta; ma diventa un appuntamento frequente.  

Bologna, Freuler indispensabile

Anche con Vincenzo Italiano, la musica non cambia: Remo arriva da un Europeo lungo e faticoso, che ha visto la sua Svizzera approdare fino ai quarti con l'Inghilterra (dove si arrende solo ai rigori). Neanche un mese di vacanza, e si torna subito al lavoro: con una Champions all'orizzonte da onorare. Dopo quattro mesi dall'inizio della nuova stagione, i fatti sono questi: Freuler le ha giocate tutte da titolare in campionato, venendo sostituito solo nei finali con Lecce e Lazio. In Champions invece c'è un'unica "macchia", e cioè l'ultima trasferta di Lisbona (dove Italiano l'ha tenuto al fresco per la Fiorentina); per il resto, sempre in campo dal primo minuto. E insomma: contando anche le partite con la Svizzera, da settembre fanno ben ventisette gare cominciate dal fischio iniziale, il tutto nel giro di quattro mesi. Allargando il discorso all'intero 2024, tra Ginevra e Bologna, fanno cinquantasette: se non è un record, davvero poco ci manca.  

Bologna, il futuro di Freuler

Col Verona faranno presumibilmente cinquantotto, mentre superata da poco l'ora di gioco, faranno duemila minuti giocati tra campionato, Coppa Italia e Champions: solo Beukema lo tallona a distanza. Per il resto, il distacco con gli altri rossoblù è notevole. In serie A in generale, solo in otto nel 2024 fanno meglio: e restringendo il discorso ai centrocampisti, solo uno che si chiama Frank Anguissa. Ma si fosse giocata la partita col Milan, lo svizzero avrebbe potuto superarlo, diventando il numero uno in materia. Questo per dire cosa? Che pur passato il mezzo del cammin (calcistico), Remo continua ad essere indispensabile, e in questo 2024 del resto l'ha dimostrato in tutti i modi. L'obiettivo per l'anno prossimo? Un altro giro in Europa, certo. Ma vivendo comunque alla giornata: prima c'è l'Hellas, a cui Freuler come detto ha già segnato nel campionato scorso. La sua unica rete per il momento in rossoblù. Replicare, sarebbe in effetti un finale al limite della perfezione. Un botto di Capodanno in anticipo: per quello che in neanche un anno e mezzo, sta diventando (o forse è già) la Terza Torre di Bologna. 


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