Cragno chiude la porta del Cagliari

Alla settima giornata è finalmente arrivato il primo clean sheet per i rossoblù: troppi i gol presi nelle prime sei giornate, Di Francesco è corso ai ripari. Con la difesa corretta porta inviolata contro la Sampdoria
Cragno chiude la porta del Cagliari© Getty Images
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CAGLIARI - È stato necessario aspettare fino alla settima giornata di questo campionato ma alla fine la tanto attesa giornata trionfale della retroguardia del Cagliari guidata fra i pali da Alessio Cragno ha potuto festeggiare una gara senza reti al passivo dopo sei partite dal sapore amaro per il portiere rossoblù. Quasi non ci sperava più anche perché nonostante i suoi miracoli che in qualche occasione hanno tenuto a galla la squadra di Eusebio Di Francesco, l'estremo difensore di Fiesole era stato costretto a raccogliere sempre il pallone in fondo al sacco. Senza di lui tra i pali, i gol al passivo probabilmente sarebbero potuti essere molti di più ma il successo ottenuto contro la Sampdoria, concedendo pochissimo all'avversario di turno anche quanto a occasioni da rete, ha fatto capire che l'aria sembra essere cambiata.
Un vero e proprio sospiro di sollievo non soltanto per Cragno ma anche per il suo allenatore che iniziava ad infastidirsi nel vedere una squadra pericolosa e imprevedibile dal centrocampo in su, ma allo stesso tempo fragile e a tratti spaesata negli ultimi trenta metri.

Particolarmente votata all'attacco, la compagine isolana, infatti, spesso ha trascurato la fase difensiva concedendo troppi metri di campo agli avversari. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata a Bologna quando, per due volte in vantaggio, il Cagliari si è fatto raggiungere per poi essere beffato. Una sconfitta che ancora oggi brucia e che ha tolto alla classifica una prospettiva più allettante, ma che ha segnato un momento cruciale per la rosa isolana, abile nel comprendere che così non si poteva andare avanti. Di Francesco è corso ai ripari cercando ancora più equilibrio alla sua squadra e trovando, probabilmente, la mossa definitiva con l'arretramento di Nandez accanto a Rog in mediana, per lasciare libero sfogo in avanti a Ounas, Joao Pedro e Sottil a supporto di Simeone

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