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FIRENZE - Pantaleo Corvino, da ieri, è a Milano. Ma ancora per Nikola Kalinic - che continua a lavorare al centro sportivo nonostante il turno di squalifica da scontare sabato a Verona - non è stata formalizzata alcuna offerta. Gli intermediari sono al lavoro per cercare di trovare la formula giusta e le prossime ore saranno "bollenti": possibile che entro domani si registri un passo in avanti da parte del Tianjin. Non è stata comunicata l'intenzione di accendere la clausola rescissoria apposta al contratto del centravanti croato della Fiorentina (50 milioni) né l'intenzione di aprire una trattativa per un'offerta al sotto di questa cifra, si sussurra compresa tra i 38 i 40. Anche per questo motivo, Corvino continua ad osservare tutti i movimenti del mercato, pronto a cogliere l'attimo.
L'OBIETTIVO - La filosofia del club resta sempre la stessa: l'intenzione, o forse più la speranza di riuscirci, è quella di mantenere intatta la rosa sulla quale si era deciso di puntare in estate, stando attenti a sfruttare le possibilità che si possono manifestare, così come accaduto con Sportiello adesso o con Salcedo, Sanchez e Cristoforo in agosto. Certo, il timore che si possa verificare quanto successo pochi mesi fa con Alonso, con il Chelsea abile a bussare alla porta nelle ultime ore del mercato è fortissimo, così come il rischio di trovarsi in difficoltà. Gli uomini mercato della Fiorentina, però, fin qui si sono rivelati quelli dei "guizzi", come stato con Maxi Olivera, arrivato dal Peñarol senza che nessuno lo conoscesse e scaltro abbastanza da essersi già preso la sua maglia da titolare. Fin qui, è stato abbassato il monte ingaggi di circa 15 milioni, portando liquidità nelle casse tale da garantire la possibilità di investire sui nuovi elementi arrivati e sono stati valorizzati i giovani, come l'emblema Chiesa è in grado di raccontare bene.
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