Fiorentina, Montella: "Milan? Nessuna rivalsa, confermiamo la nostra crescita"

Il tecnico viola: "Ribery? L'orgoglio di un campione non tradisce. Vorrei sorprendere Giampaolo. In rossonero ho fatto esperienza fantastica"
Fiorentina, Montella: "Milan? Nessuna rivalsa, confermiamo la nostra crescita"
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FIRENZE - Alla vigilia della sfida in trasferta contro il Milan, sua ex squadra, il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella ha parlato in conferenza stampa: "Voglia di rivalsa? No, quella in rossonero è stata un'esperienza fantastica, abbiamo vinto un trofeo e qualcuno se lo dimentica. Non abbiamo fatto mercato e siamo arrivati in Europa dopo qualche anno. Non la reputo negativa. Ci torno da ex, ma vogliamo confermare una crescita, i punti saranno importanti per la nostra classifica. Mi sento ancora in credito, abbiamo dimostrato qualcosa di più che i cinque punti. Siamo in netta crescita, soprattutto come gioco". L'ex Aeroplanino ripercorre le cose migliore fatte a Milanello: "Suso era un giocatore in uscita, così come Cutrone, Calabria... Credo sia stato fatto un buon lavoro, Locatelli stesso, Donnarumma già giocava ma lì era stato bravissimo Mihajlovic". I rossoneri non stanno vivendo un momento positivo, dopo le due sconfitte consecutive contro l'Inter e con il Torino: "Nel nostro ambiente anche solo un episodio può far cambiare giudizi. Bisogna conviverci, questo vale anche per Giampaolo e per il Milan. Quando cambi metodologia di lavoro ci vuole tempo, un po' come quando sostituisci tanti giocatori. Sarà un test davvero impegnativo e stimolante. Il Milan è forte, è arrivato a un punto dalla Champions". Nel Diavolo torna a disposizione Bonaventura: "Credo che questo sia il miglior modulo per lui, può giocare sia da mezz'ala che da trequartista. È un giocatore da Nazionale. Suso? Non parliamo più di mercato, ma è fortissimo, può fare gol su punizione". Montella dice la sua anche sulla possibilità che San Siro venga demolito:
"E' uno stadio che suscita emozioni, è senza pista, è tutto vicino, ci sono 80 mila spettatori. Faccio fatica a pensare che possano fare uno stadio più bello, ma se ci dovessero riuscire... perché no?".

"Ribery non mi ha sorpreso"

La Viola non ha ancora risolto i suoi problemi cronici: "Siamo alla terza partita di fila, ma anche il Milan ha lo stesso problema. Hanno cambiato poco, come noi, siamo alla pari sotto questo punto di vista. Non mi preoccupano le condizioni fisiche, si recupera, c'è tempo. Avrebbero più difficoltà quelli che giocano meno, la differenza la fa l'aspetto mentale, quante energie riesci a reclutare a livello nervoso. È una qualità come saper stoppare una palla al volo di trenta metri". Le note positive in casa Fiorentina però ci sono: Chiesa sta avendo continuità e Castrovilli sta crescendo molto. "Federico è stato straordinario nelle ultime due partite, molto dispendiose. Può diventare un fattore nell'arco delle 38 partite, è un augurio che ci facciamo, che possa mantenere questa continuità. Può essere un giocatore top a livello europeo. Castrovilli sta crescendo, però può migliorare, tira poco in porta e passa poco davanti alla porta. Nazionale? Mancini è molto attento, ha grande coraggio". Il tecnico indica poi gli aspetti del gioco da migliorare: "La gestione dei momenti della partita dobbiamo migliorarla, in tutte le gare ci sono stati dei momenti. Bisogna gestire meglio. Se Ribery mi ha sorpreso? No, perché ci avevo parlato prima, aveva offerte anche più vantaggiose. Uno che accetta di venire in Italia, alla Fiorentina... l'orgoglio del campione di certo non tradisce. Purtroppo a 36 anni devi gestire le risorse. Sono importanti anche i recuperi".

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In occasione dei corner contro, la squadra gigliata ha dato l'impressione di subire: "Con la Sampdoria potevamo chiuderla prima, c'è stato l'episodio del calcio d'angolo in cui potevamo fare molto meglio, è una soluzione leggibile. Anche altre squadre subiscono, con il Var è più difficile la marcatura a uomo perché ogni contatto viene punito. Anche noi siamo pericolosi sui calci da fermo". Sulla possibilità che Chiesa giochi stabilmente da centravanti: "Ma no, è un attaccante, lo abbiamo avvicinato alla porta perché calcia con entrambi i piedi, ha velocità, ma non è il centravanti che pensiamo noi". Montella commenta poi il progetto tecnico di Giampaolo, la cui panchina traballa: "In Italia un episodio determina il giudizio e le sorti di un allenatore. Bisogna farsi l'abitudine, non dobbiamo essere turbati. Oggi tocca a me, domani a un altro. L'importante è avere società forti che ti fanno lavorare con serenità. Io ho trovato un club fantastico, quando giocavamo bene all'inizio e non vincevamo. Mi auguro che anche lui possa trovare un club altrettanto solido". La Lega Calcio apre uno sportello a New York: "L'idea di Commisso era questa, non so se è ufficiale. Sapevo che fosse un suo obiettivo, ci deve insegnare a come chiedere diritti". Contro i rossoneri la Fiorentina giocherà senza un centravanti di ruolo: "Vorrei sorprendere Giampaolo. Ho dei bei ricordi a Milano, con la Fiorentina. Non lo so, ho qualche dubbio, me lo tengo. È sempre così con tre partite ravvicinate. Arriveremo a giocare con il nove come piace a voi. E a me".


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