Fiorentina, la fantasia senza punte

Non c’è (ancora) un centravanti affidabile e in difesa a brillare sono in tre: Montella inventa l’inedito 3-7-0
Fiorentina, la fantasia senza punte© LAPRESSE
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FIRENZE - Esistono due macro-categorie di allenatori. Una basa il suo pensiero sul gioco, che antepone ai giocatori, prima l’Idea, poi gli Esecutori: Sacchi, Zeman, Guardiola, fino a De Zerbi. L’altra, di segno opposto, decide il gioco in base ai giocatori: Trapattoni, Capello, Allegri, fino a Montella come cercheremo di spiegare. Volendo, ne esiste anche una terza, magari ridotta nel numero, che anteponeva il gioco ai giocatori prima di conoscere da vicino i grandi giocatori: Sarri. È una maniera sintetica per entrare nell’argomento legato alla squadra del momento, la Fiorentina. Che Montella abbia scelto il modulo (3-5-2) e il tipo di gioco (il contropiede) dopo aver approfondito la sua conoscenza con il materiale tecnico a disposizione è fin troppo evidente. Se la squadra appare tatticamente poco logica non è un problema, semmai una virtù, una qualità in più, un modo per farla sparire dai radar avversari. Montella non si è affidato ai libri di Coverciano (pur utilissimi per la conoscenza della materia), ma al suo intuito.

Ha capito quanto segue. 1) Ribery non può fare più l’ala, la sua classe straordinaria va distillata in un ruolo che lo tenga sempre nel vivo della manovra e al tempo stesso non lo consumi troppo, quindi un raccordo fra un centrocampo folto che lo sostenga e un attaccante unico (Chiesa) che si faccia ispirare dalla sua tecnica. 2) Non avendo ancora un centravanti affidabile al cento per cento (Boateng ha un ruolo diverso, Vlahovic ha bisogno di crescere), meglio giocare senza centravanti. Arriverà il momento di Pedro, ma non ora. 3) Chiesa è il giocatore che tira di più di tutta la Serie A e il rapporto conclusioni/gol non è corretto, va decisamente migliorato. Quindi, proviamo ad accentrarlo, vedrà tutta la porta, non solo uno spicchio, e forse comincerà a segnare quei gol che anche Mancini gli chiede. Usa al centro dell’attacco le sue doti di attaccante esterno e questo crea difficoltà alle difese.

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