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FIRENZE - Sono cinque e sono gli stakanovisti di Montella, un quintetto speciale che, ad osservarlo bene in campo, rappresenta alla perfezione l’ossatura della squadra. Nessuno, oltre alla Fiorentina, ne ha schierati, pronti via, così tanti sempre uguali. Dragowski tra i pali, Milenkovic in difesa, i due centrocampisti Pulgar e Castrovilli e Chiesa, l’elemento offensivo, in campionato, non sono mai subentrati. I primi tre, a dire il vero, non sono nemmeno mai stati sostituiti, mentre ai due italiani sono stati… “risparmiati” appena un pugno di minuti, mezz’ora per Gaetano, 11 minuti in più (senza considerare in nessun caso i recuperi) per Federico. E’ vero che per sette turni la Fiorentina, dall’inizio, ha riproposto sempre lo stesso 11, ma quel che balza agli occhi è che, nonostante l’ampia scelta ed anche il coraggio dimostrato nelle ultime gare, quando in campo sono finiti diversi figli del vivaio (con Boateng là davanti), nessuno è riuscito ad eguagliare i viola nel numero di titolarissimi impiegati, nemmeno la Juventus di Sarri, che ai tempi del Napoli non era solito affidarsi sl turnover. In casa bianconera, complice anche qualche infortunio di troppo (vedi Chiellini), neanche Szczesny è riuscito a strappare la titolarità dei pali: l’unico evergreen a cui non si è mai voluto rinunciare è stato Bonucci.
L’Inter di Conte ne ha fatti giocare sempre tre (Skriniar, Brozovic e Handanovic), 4 invece il Parma, il Torino e il Verona. La Lazio è dalla gara di Firenze, tre turni fa, che ha imparato, con Inzaghi a fare di necessità virtù. Le tre vittorie in otto giorni sono maturate con 7 undicesimi di squadra identica, ma sono solo 3 i calciatori ad avere il 100% di presenze da titolare nelle 11 giornate giocate ad oggi.