Fiorentina, Igor in esclusiva: "Correre, che liberazione!"

Il difensore brasiliano si racconta: "Tornare ad allenarsi, rivedere qualche compagno è stato bellissimo. Il futuro è viola, presto in tanti vorranno giocare nella Fiorentina"
Fiorentina, Igor in esclusiva: "Correre, che liberazione!"
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FIRENZE - Non più un trampolino di lancio, come è stato tante volte in passato (da Montolivo a Bernardeschi), ma un punto d’approdo. "Perché sono tanti quelli che, d’ora in poi, metteranno la Fiorentina nel mirino". Igor, 22 anni, arrivato dalla Spal proprio nell’ultima sessione di trattative, non ha avuto dubbi anche per questo. Di Firenze gli aveva parlato Semplici, che con la Primavera ha vinto il primo titolo della sua carriera (la Supercoppa italiana, battendo la Roma), e lui ha imboccato subito la strada, con una missione doppia: "Giocare in Europa e perché no, provare a vincere qualcosa". A stravolgere la quotidianità, però, ci si è messo il Covid, che dopo aver seminato morte e distruzione in Italia ha preso di mira il suo Brasile, dove in tanti adesso, come Dunga, si stanno prodigando per aiutare chi è in difficoltà. Ha voglia di giocare, lui. Il percorso verso un progressivo ritorno alla normalità è tutto in salita, peggio dello Zoncolan, ma Igor, che la bicicletta ce l’ha da sempre come fedele compagna di viaggio, non ha paura di pedalare.

Come vive, da calciatore, questo ping-pong del “si riparte o forse no”?
"Non è facile stare in questo limbo. Ci piacerebbe tornare ad allenarci con intensità, ma siamo consapevoli che con la salute non si scherza. Per questo credo sia giusto rimetterci alle decisioni delle istituzioni"

Cosa ha significato, per lei, tornare a correre sul campo del centro Astori?
"E’ stato bellissimo, un po’ una sorta di “prima” liberazione. Certo, non è ancora tutto come prima, ma rivedere, seppur a distanza, qualche compagno e parte dello staff è stata una sensazione incredibile. Emozionante. Aspettando il resto".

Il Cagliari, pur di ridurre la cassa integrazione dei dipendenti, ha rinunciato alla mensilità di aprile: il vostro dialogo col club per la decurtazione degli ingaggi come procede?
"Se ne stanno occupando i nostri capitani (Pezzella e Badelj, ndr). Si tratta di un dialogo costruttivo: la missione è cercare di trovare soluzioni che vadano a vantaggio di tutti".



Che cosa le è mancato di più in questo periodo?
"Il campo, l’atmosfera e l’adrenalina da gara, tutte quelle emozioni che il nostro sport è in grado di trasmettere. Sono stati mesi difficili sotto tutti i punti di vista. Il non poter fare quelle piccole cose che hanno sempre accompagnato la tua vita quotidiana, alla fine, ha pesato".

Chi è per lei Rocco Commisso?
"E’ un presidente vulcanico e affettuoso, che tiene tantissimo alla famiglia viola, ai calciatori ma anche a tutti i dipendenti. Sono convinto che la Fiorentina sia in ottime mani".

Crede davvero che la Fiorentina, come sostiene il patron, possa diventare un punto di arrivo per chi ci giocherà?

"Sì. Parliamo di una società solida e ambiziosa. Lo dimostrano i progetti a livello di infrastrutture, dal centro sportivo in costruzione, alla volontà di realizzare uno stadio nuovo, oltre a quanto fatto lo scorso gennaio in fase di calciomercato. Sono convinto che saranno diversi i calciatori che, a breve, punteranno a vestire questa maglia. Il futuro è del nostro colore".

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