La Fiorentina vuole un Cutrone da tris contro il Torino

L'attaccante va a caccia della terza rete consecutiva. Sarebbe un passo avanti per esaudire il suo sogno: rimanere in viola
La Fiorentina vuole un Cutrone da tris contro il Torino
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FIRENZE - Ancora un gol, per calare il tris di reti consecutive e per mandare messaggi - nemmeno più di tanto in codice - alla dirigenza viola in vista del futuro. Patrick Cutrone, contro il Torino, avrà di fronte le sue “sliding-doors” e non ha intenzione di sbagliare. A gennaio, nel mirino dei viola, oltre a lui c’era finito pure Andrea Belotti, il centravanti granata che tra campionato, qualificazioni all’Europa League e Coppa Italia, in questa stagione, si è inventato 22 reti. Il presidente Cairo non se n’è mai voluto privare e Cutrone, a sua volta osservato speciale anche nella città della Mole, è diventata la prima scelta immediata di Commisso. Adesso, nel faccia a faccia tra i due, l’ex Milan vuole provare a fare la differenza.

Cutrone il Torino lo ha affrontato con i Wolves in Europa League lo scorso agosto, battendolo sia all’andata che al ritorno. Per lui ci fu modo di mettere insieme solo un pugno di minuti, nel preliminare d’andata e 9 al ritorno. Non segnò, a differenza del “Gallo” Belotti, ma sorrise comunque. In campionato, invece, nelle 4 sfide giocate con la maglia del Milan, non è mai andato oltre al pareggio (l’unico successo è stato in Coppa Italia, Cutrone però era in panchina): anche per questo vuole trovare la zampata vincente, quella capace di rovesciare ogni tipo di gerarchia. Fin qui, Iachini ha mescolato le (tante) carte a disposizione in attacco, ma ora è Patrick che sogna il sorpasso. La freccia, del resto, l’ha messa proprio nel post lockdown, nonostante il Covid-19 con cui ha dovuto fare i conti e le difficoltà logistiche di un campionato giocato ogni tre giorni. Ha cominciato a segnare col Sassuolo, malgrado la sconfitta finale maturata, e si è ripetuto col Verona, sempre al Franchi. Contro il Lecce, invece, è persino andato oltre: rete e assist nello stesso match, con 65 minuti da protagonista assoluto tra scatti e passaggi filtranti.

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