FIRENZE - Giancarlo Antognoni glielo aveva augurato in diverse occasioni, di prendersi la 10 sulle spalle. «Chi potrebbe essere un mio erede? Forse Castrovilli» disse lo scorso aprile, in occasione del suo compleanno, ripetendo lo stesso concetto quasi come un ritornello. Adesso, alla sua seconda stagione in Serie A, Gaetano Castrovilli, il nuovo 10 viola, chiude il cerchio.
A grandi passi
Toccherà a lui sapersi meritare l’ascesa nell’Olimpo del calcio che conta, di quei campioni che l’hanno preceduto in viola e che, con quel numero pesantissimo sulle spalle, hanno scritto la storia del club di viale Fanti, da Montuori a Giancarlo De Sisti, da Antognoni a Baggio, da Rui Costa a Adrian Mutu. La città non aspetta altro se non di emozionarsi - per altro dopo anni sfortunati, dall’infortunio di Pjaca al mancato… decollo di Boateng - perché le qualità, il ragazzo di Canosa, ha già fatto intravedere in più occasioni di averle eccome. Tra un sombrero e un dribbling ha conquistato tutti, anche il Ct Mancini che oltre alla gioia della convocazione, lo scorso novembre, lo ha anche fatto debuttare in azzurro per un pugno di minuti. Il ragazzo, intanto, si gode il momento. Poco prima che il Covid mettesse a soqquadro la quotidianità, ci disse che il 10 è da sempre il suo numero preferito precisando che vestirlo a Firenze sarebbe stato un onore, quasi il sogno perfetto. Sabato, quando scenderà in campo per il battesimo della Serie A, la realtà, forse, sarà persino più bella.
Al lavoro per il futuro
Con la 10 viola sulle spalle, adesso, dovrà cercare di trascinare la Fiorentina verso la zona sinistra della classifica come chiesto dal presidente Commisso, con un occhio all’Europa e pure all’Europeo slittato. Poi, magari a fine mercato, esattamente come [...]
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