Biraghi esclusivo: "Fiorentina, con te voglio vincere"

L'esterno: "Inter? Tutti sanno cosa ha rappresentato, in caso di gol non esulterei. È una questione di rispetto"
Biraghi esclusivo: "Fiorentina, con te voglio vincere"
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FIRENZE - Col Torino, dopo aver scaraventato il pallone in rete, lì per lì, tanta era la gioia, che non ha visto la bandierina dell’assistente di linea sventolare. Per un pugno di centimetri il suo gol non è stato convalidato. Cristiano Biraghi, anche per questo, continuerà a provarci. Pure se sabato, al Meazza, si troverà di fronte il suo passato recente, 3 gol e 7 assist in 39 gare complessive in nerazzurro. «Sono pronto a dare il massimo per la maglia viola, mi piacerebbe segnare, ma contro l’Inter non esulterei. Tutti sanno cosa ha rappresentato per me questa squadra: non sarebbe una mancanza di rispetto verso la Fiorentina. Credo semplicemente che nessuno dovrebbe mai rinnegare i propri valori».

E’ appena rientrato dal prestito in nerazzurro, dove ha assistito dalla panchina al ko col Siviglia nella finale di Europa League, lui che si è affacciato al mondo del calcio con la maglia delle giovanili dell’Inter prima di finire al Pescara e quindi a Firenze. Ora, però, vede solo viola. Per il presente e non solo. Biraghi non cancella le radici, ma rilancia e sfreccia via: «La mia ambizione più grande è quella di vincere: perché no, con la Fiorentina». Cristiano Biraghi, dopo la gara col Torino sui social ha scritto: «Esattamente la partita che speravo. Quella di cui avevo bisogno per ricominciare».

Tutto per far ricredere gli scettici?

«No. Sono molto legato a questo club che ha inciso molto e positivamente nella mia carriera. Volevo fare bene alla prima e così è stato. Peccato solo per il fuorigioco sul gol: sarebbe stata la ciliegina sulla torta».

Sabato torna a San Siro: la gara con l’Inter arriva troppo presto?

«Ci aspetta una sfida complicata. Avremo di fronte un avversario molto solido che sta proseguendo un percorso di crescita importante, con un grande allenatore. Sono completi in ogni reparto e si conoscono praticamente a memoria».

Quale la caratteristica di Conte che più l’ha colpita?

«Il tecnico dell’Inter è un martello, non ti lascia un attimo di respiro, pensa sempre a come trasmettere i propri principi di gioco. In una stagione con lui al timone di comando, l’Inter è arrivata al secondo posto in classifica ad un punto dalla Juventus e si è qualificata ad una finale europea: evidentemente il suo lavoro è stato tanto e buono».

E quella di Iachini?

«Anche se i loro princìpi di gioco sono diversi, credo che Iachini per certi versi sia molto simile a Conte. E’ un lavoratore infaticabile, cura ogni dettaglio delle due fasi di gioco, difensiva e offensiva, e noi calciatori sappiamo sempre cosa fare, in ogni momento della gara [...]»

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