Caso Vlahovic, Italiano a piedi uniti: "Lasciatelo in pace"

Da "seconda scelta" a protagonista del rilancio della Fiorentina, il tecnico della Viola ha le idee chiare sull'attaccante serbo
Caso Vlahovic, Italiano a piedi uniti: "Lasciatelo in pace"© Getty Images
Marco Evangelisti
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Vincenzo Italiano, dunque la Fiorentina è diventata l’ottava sorella. 
«Ma no, è presto. La Serie A è complicata». 
  
Che cosa c’è di complicato? Siete quinti. 
«È una stagione di trasformazioni. Nuove panchine, nuove realtà. Ci vogliono dodici-quindici partite per capirci qualcosa. Noi intanto ci godiamo la posizione bellissima, l’inizio confortante, i margini di miglioramento enormi che possediamo e il fatto di essere lì in alto». 
 
Le sembra un campionato più equilibrato dei precedenti? 
«In questo momento lo è. Vedo tante squadre che giocano all’attacco e disposte a correre rischi, partite apertissime, risultati in bilico, quasi mai un confronto scontato». 
 
Però formazioni che vanno più forte di altre ce ne sono. Il Napoli a punteggio pieno, il Milan che gioca all’europea, l’Inter comunque difficile da contrastare. 
«Non fanno altro che confermare le proprie qualità. Inter, Roma, tutte quelle sopra di noi avevano un potenziale notevole già lo scorso anno. Il Milan in particolare esprime un gran calcio. Alla fine lo scudetto non uscirà da quel circolo. Però il campionato ci costringerà a guardarlo fino alla fine. La questione non sta più solo nell’avere uomini di qualità, sta soprattutto nel proporre gioco»

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È arrivato in una Fiorentina, diciamo la verità, piuttosto depressa. Da dove ha cominciato? 
«In realtà ho trovato un ambiente deciso a migliorare. Esattamente come io ho voglia di migliorarmi stagione dopo stagione. Ci siamo sentiti in sintonia, da questo punto di vista. Ho avvertito la disponibilità dei calciatori nei miei confronti, ingrediente indispensabile. Mi sembra che a poco a poco tutto questo si stia componendo in un quadro interessante. Fermo restando che parliamo di una squadra giovane». 
 
Quindi si aspetta una crescita. In che cosa, esattamente? 
«Nella gestione della gara. Chiedo ai miei di credere maggiormente nelle proprie doti. Ci serve un salto in avanti mentale. Esempio: con Inter e Napoli ce la siamo giocata alla grande, siamo usciti tra gli applausi e con dentro la sensazione di non aver ottenuto ciò che avremmo meritato. E che se ci avessimo creduto di più sarebbe andata diversamente».

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L’attacco, già. Come la mettiamo con Vlahovic che non ha voluto rinnovare? 
«Ha ancora due anni di contratto. E’ un professionista serio. Darà tutto per la Fiorentina. Credo che quando ci sarà da andare in campo e spingere forte lo farà, sempre. Mi auguro non interferiscano problemi extracalcistici. E mi fermo qui. Parlare adesso di come sostituirlo, con il mercato tra tre mesi, ha poco senso. Abbiamo Kokorin e dobbiamo cercare di ricavarne il massimo, perché in quella zona del campo sono lui e Vlahovic la nostra coppia. Anche se in alcune partite si possono scovare altre soluzioni».

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