Fiorentina, Cabral-Piatek e il peso del gol

La Viola si gioca l’Europa, sotto esame le due punte: è ballottaggio, bisogna superare il problema della scarsa incisività sotto rete
Fiorentina, Cabral-Piatek e il peso del gol
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FIRENZE - Da ieri a sabato (il giorno della partita lo sfrutta tutto, eccome se lo sfrutta), Vincenzo Italiano ha mille cose da fare per presentare la Fiorentina che vuole all'appuntamento decisivo contro la Juventus. La sua Fiorentina, non quella vista a Marassi. L'aspetto mentale viene forse per primo, ma entrando nelle questioni tecnico-tattiche ce n'è ugualmente uno che sovrasta gli altri: l'urgenza del gol. Non un problema che si risolve in pochi giorni, e se così fosse nemmeno quella forse sarebbe la soluzione giusta, ma di certo un problema concreto specie pensando che la Fiorentina non è riuscita a segnare nemmeno una rete alla squadra di Allegri nelle tre partite precedenti di questa stagione (l'andata a Torino e le due semifinali di Coppa Italia).

L'Europa in gioco

Intanto: Cabral o Piatek al centro dell'attacco? Il dubbio esiste e anch'esso affolla i pensieri del tecnico viola. Logico, naturale, scontato. Esiste sempre, la partita di Marassi casomai l'ha acuito. E una soluzione all'urgenza del gol come detto va trovata: solo per una volta, nel senso che basta una volta, ma è quella più importante. Condizione non rinviabile per agganciare l'Europa è eliminare lo zero dei gol all'attivo contro la Juventus e anche questo Italiano lo sa, quindi serve la scelta finalizzata all'occasione che è speciale e unica. Scelta che stando agli esempi recenti non dovrebbe essere in discussione: Cabral è stato il titolare in sette delle ultime otto partite di campionato (Piatek tra queste contro l'Udinese) e le presenze dall'inizio per il brasiliano diventano otto considerando la semifinale di ritorno di Coppa Italia, ma stavolta più che mai nulla è deciso. Stavolta entrano in gioco fattori e combinazioni che vanno dall'1' al 90', perché la formula giusta è soltanto quella che permetterebbe alla Fiorentina di rompere il tabù-Juventus (i tre precedenti senza gol hanno alla fine prodotto altrettante sconfitte) e conquistare una vittoria. Ogni singolo particolare diventa fondamentale e il centravanti di una squadra è molto più di un singolo particolare. 

Scelta fondamentale

Quindi, tutto si azzera. Non conta, o conta davvero relativamente che insieme Cabral e Piatek abbiano segnato appena cinque reti in campionato da quando sono arrivati alla Fiorentina (rispettivamente due e tre), ma diventa invece essenziale che l'allenatore si affidi al bagaglio di esperienza, conoscenze e sensazioni da cui ricavare poi l'intuizione giusta. L'ex Basilea e il polacco finiranno in tutte le rotazioni possibili che in allenamento avranno l'attacco come oggetto delle esercitazioni. Saranno a turno il terminale offensivo delle prove (e riprove) che la squadra viola farà per dare fluidità ad ogni tentativo capace di sbloccare l'impasse e avere così ragione della difesa bianconera. Verranno seguiti dall'occhio attento ed esaminatore di Italiano. Che poi deciderà. E il resto, a proposito, lo deciderà l'esito di Fiorentina-Juventus: con o senza Europa sarà differente sul mercato, anche per Cabral e Piatek.


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