Fiorentina, segnali positivi e un'ombra che pesa

Fiorentina, segnali positivi e un'ombra che pesa© d
Alberto Polverosi
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Era l’unica cosa che serviva alla Fiorentina. La vittoria. Non fosse arrivata nemmeno contro il Verona, con queste ultime scelte di Italiano sarebbe scoppiato il finimondo a Firenze. E invece il Verona ha accettato il ruolo di vittima, sapeva di essere comunque inferiore alla Fiorentina e ha perso opponendo una debole resistenza. Non era la Viola scintillante che i tifosi hanno amato e gli osservatori ammirato nella scorsa stagione, ma bastava per riprendere un cammino che quando Biraghi, come era capitato a Jovic contro la Juventus, si è fatto parare il rigore del 2-0 poteva interrompersi di nuovo. E invece ce l’ha fatta lo stesso. Con i due centravanti Cabral e Jovic, ovvero in ordine cronologico il primo e il secondo sostituto di Vlahovic, in panchina per decisione tecnica. Impossibile dare torto a Italiano per la doppia esclusione, il problema è che al loro posto ha giocato un non centravanti, Kouamé, impressionante nelle prime gare quando era stato impiegato da esterno, poi anche per lui un lento declino. Una bocciatura giustificata dai numeri (inesistenti per Cabral e Vlahovic), ma pesante nei confronti di chi li ha acquistati. È successo pure che a 20’ dalla fine Italiano ha pensato a Jovic ma l’ex madridista, secondo quanto riportato da chi era a bordo campo per lavoro, gli avrebbe risposto che non si sentiva al 100 per cento. Se è per quello, per la condizione, l’ex madridista avrebbe dovuto saltare tutto il campionato perché proprio non ne ha, di condizione. In ogni caso, se davvero è andata così, non è un bel segnale.  
 
Ce ne sono stati altri, invece, di segni positivi. Per esempio la rete di Ikoné che, espulso giovedì a Istanbul, ha trovato tutto insieme forza, coraggio, velocità, mira e ha fatto gol. Era l’ora. Nel finale è arrivato anche il 2-0 di Gonzalez. Rientrava dopo 7 partite un giocatore a cui la Fiorentina non può in nessun modo rinunciare. E fra le belle novità, il partitone di Martinez Quarta pur avendo accanto non la sicurezza di Milenkovic ma un terzino sinistro di ruolo come Ranieri. Nel secondo tempo la Fiorentina ha perso smalto e fiducia, si è rivista in certi momenti la squadra di Istanbul, solo che il Verona oggi è davvero poco cosa. Adesso arriva la sosta, poi, in 4 partite Serie A e Conference tornano decisive: trasferta a Bergamo e Lazio in casa in campionato, doppia sfida con gli scozzesi degli Hearts (oggi avanti di un punto rispetto ai viola) in Coppa. Tre possibilità: il rinascimento, il vivacchiare, la crisi. 


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