Fiorentina, l’esperimento 4-2-3-1 non si ferma

Il 4-3-3 resterà la struttura portante della squadra di Italiano, ma l’ultima mossa consente di sfruttare meglio il centravanti
Fiorentina, l’esperimento 4-2-3-1 non si ferma© LAPRESSE
Francesco Gensini
3 min

FIRENZE - La Fiorentina riprende ad allenarsi oggi dopo tre giorni di riposo utili a eliminare le tossine prodotte da ben undici partite giocate tra campionato (sette) e Conference League (quattro) in poco più di un mese, e tra le tante cose che Vincenzo Italiano porterà all’attenzione del gruppo comunque privo dei Nazionali (e con gli infortunati che continueranno a seguire il programma personalizzato) ci sarà il cambio di modulo (meglio: aggiustamento) che domenica scorsa ha contribuito a battere il Verona e tornare alla vittoria che mancava dal 18 agosto. 

Lezioni d'Italiano

(Ri)prove di 4-2-3-1, perché l’aggiustamento ha prodotto questo ritocco forse semplice, ma sostanziale ed efficace, casomai più rilevante per la scelta di associare all’1 - cioè alla punta di riferimento dell’attacco - non Jovic o Cabral, bensì Kouame che per quel ruolo è certamente adattato. Detto che né Jovic e né Kouame in questo momento sono a Firenze in quanto impegnati rispettivamente con la Serbia e la Costa d’Avorio, e che non c’è nemmeno Barak (a sua volta con la Repubblica Ceca) che ha rappresentato il vero elemento di discontinuità giocando un po’ da interno come al solito e un po’ a sostegno dello stesso Kouame, sono prove che torneranno sicuramente utili al rientro dei vari Nazionali: la Fiorentina aveva bisogno di cambiare un po’ vestito e fisionomia come si fa quando quello che è da tempo non piace più o funziona di meno, e il restyling studiato e messo in pratica da Italiano in quattro e quattr’otto ha dato i risultati auspicati. Per questo il tecnico viola ci insisterà, con interpreti e situazioni da valutare da avversario a avversario e da esigenza a esigenza. La Fiorentina rimarrà nel segno del 4-3-3, ché grazie a quel modulo è stata brillante e vincente in tante partite, ma una soluzione alternativa è sempre una buona garanzia: quindi, il 4-2-3-1 accompagnerà questi giorni di allenamenti verso una riproposizione che potrà essere vicina o più lontana, subito a inizio gara o a gara in corso, però Italiano intanto adesso sa di poter contare sulla “variante”. 

Obiettivo rimonte

La questione (chiamiamola così) che riguarda il sistema di gioco (che poi le caratteristiche della Fiorentina di Italiano quelle sono) sarà solo una parte del lavoro da oggi alla rifinitura pre-Atalanta e, ad esempio, il modo di attaccare l’area avversaria per aumentare incisività e precisione nelle conclusioni in porta è un altro aspetto strettamente legato al precedente: il possesso-palla può andare bene, il giro-palla anche, sempre nell’ottica di cercare la soluzione giusta, ma se diventano solo esercizi fini a se stessi è chiaro che perdono efficacia. E siccome la questione (stavolta tale è) relativa al pessimo rapporto tiri effettuati-gol segnati sta molto a cuore a Italiano, ecco che questa assume valore prioritario per affrontare bene le dodici partite viola fino alla sosta imposta dal Mondiale. E poi c’è la difesa, il reparto più soggetto a infortuni assortiti e assenze varie: con il rientro di Milenkovic a Bergamo (la certezza con l’inizio della prossima settimana) a un mese dallo stop contro la Juventus, la linea arretrata tornerà alla normalità. Che è quello che serve alla Fiorentina per risalire in campionato e in Conference League.


© RIPRODUZIONE RISERVATA