Le parole di Commisso scuotono la Fiorentina

In casa viola e tra i tifosi c’è dibattito sulle ultime esternazioni del padrone. Si teme che piano piano possa anche allontanarsi
Le parole di Commisso scuotono la Fiorentina
Andrea Giannattasio
4 min

FIRENZE - In casa viola sono tutti pronti a giurare che quella pronunciata lunedì da Rocco Commisso («Sono pronto a vendere la società a un fiorentino, se si presenterà entro sette giorni») sia solo una provocazione figlia delle critiche ricevute nell’ultimo periodo eppure Firenze, alla luce di questa uscita (non la prima sul tema), da giorni si sta interrogando su quello che potrebbe essere il reale intendimento di mister Mediacom, che più di una volta nell’ultimo mese è sceso in campo per fare da scudo a club e squadra contro i giudizi arrivati dall’esterno. La sensazione nel tifo è che a lungo andare il malumore del patron possa sfociare in un disimpegno a livello affettivo ed economico, che costringerebbe la Fiorentina a rivedere il proprio progetto di crescita e, probabilmente, a dover fare i conti in un futuro non troppo lontano con un nuovo proprietario. Una prospettiva, questa, che Commisso anche due giorni fa ha negato ma che tanti continuano a evocare, visto che il motivo scatenante che portò nel 2019 i Della Valle a passare di mano fu proprio una forte ondata di contestazione della piazza.

Fiorentina, le parole di Commisso

Solo calcio

Al momento però è improbabile che Commisso stia davvero pensando a un epilogo del genere: al di là delle smentite, in ballo (oltre al completamento del centro sportivo) c’è infatti il filone legato alla ristrutturazione del Franchi e soprattutto la volontà sul piano sportivo di migliorare il piazzamento dello scorso anno. Investimenti, dunque, ma anche la possibilità di mettere sempre più le radici a Firenze, che nel frattempo ha scelto di raccogliere il guanto di sfida del presidente: «Non capisco la natura della sua affermazione» ha spiegato il numero uno della commissione sport del Comune Fabio Giorgetti: «Commisso non è forse contento di possedere la Fiorentina? Essere a capo di un club così importante deve essere motivo di vanto ma Rocco deve capire che le critiche sul piano calcistico ci stanno. Nessuno in città ha mai messo in dubbio la proprietà in sé, ma semmai le scelte tecniche». No comment, invece, sul tema sia dal sindaco Nardella che dal Governatore della Toscana Giani.

Firenze-stop

Diverso, invece, il punto di vista di due ex dirigenti viola: «Dispiace che Commisso abbia fatto certe esternazioni: sembrava davvero poter essere il presidente giusto per la Fiorentina» ha spiegato Oreste Cinquini, mentre Fabrizio Lucchesi ha dato alle frasi del patron una valenza ulteriore: «Leggo queste parole come una provocazione perché sa bene che a Firenze nessuno sarebbe in grado di spendere 400 milioni per acquistare la società» ha ammesso: «Se i fiorentini avessero voluto comprare il club avrebbero potuto farlo tre anni fa per un terzo del suo attuale valore. Non vorrei che le esternazioni di Commisso fossero un modo per far sapere che la Fiorentina è un bene davvero in vendita». Usa buon senso anche l’ex portiere (e oggi consigliere regionale) Giovanni Galli: «Mi dispiacerebbe se Commisso si disinnamorasse: ha investimenti da portare avanti ma deve capire che chi nel calcio occupa una posizione di rilievo è destinato nei momenti di difficoltà a subire critiche. A nessuno, però, deve essere tolta la libertà di parola». Il conto alla rovescia della provocatoria messa in vendita, nel frattempo, è già partito.


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