Caso Nazionali: la Fiorentina paga un conto salato

Amrabat, il fulcro del gioco di Italiano, potrà allenarsi solo nella seduta di rifinitura. Nico ha lavorato sempre a parte, Jovic è rimasto ai margini
Caso Nazionali: la Fiorentina paga un conto salato
Andrea Giannattasio
5 min

FIRENZE - Probabilmente nemmeno Italiano si aspettava che per rivedere in campo Sofyan Amrabat dopo gli impegni con la Nazionale avrebbe dovuto aspettare addirittura fino alla giornata di oggi, quando la sua squadra effettuerà il penultimo allenamento prima della trasferta di domenica a Bergamo. Di fatto l’ex Verona, fino ad oggi il giocatore più impiegato della rosa con 763' in campo, potrà lavorare a pieno regime assieme ai compagni solo domani mattina, quando andrà in scena la seduta di rifinitura (oggi verrà prima valutato dallo staff medico dopo le fatiche accumulate nelle amichevoli contro Cile e Paraguay e farà lavoro di scarico, contando anche che nel match con il Verona aveva accusato alcuni fastidi muscolari).

Amrabat, viaggio lento

Un bel problema per l’allenatore che a questo punto rischia di avere a mezzo servizio il suo stakanovista di fiducia, il quale in questo avvio di stagione (oltre al record di minuti giocati) è rimasto in panchina per una partita intera appena una volta (a Empoli), a conferma di quanto ormai “Sofy” sia diventato indispensabile nell’economia del gioco viola. «Il giocatore sta seguendo il programma di viaggio predisposto per lui dalla Federazione del Marocco: rientrerà venerdì come programmato e d’accordo con la società» ha fatto sapere ieri la Fiorentina, consapevole però del fatto che i due connazionali di Amrabat che giocano in Italia, Sabiri (Sampdoria) e Cheddira (Bari), hanno fatto ritorno ai rispettivi club già mercoledì pomeriggio, visto che l’ultimo impegno in calendario per i Leoni dell’Atlante era in programma la sera prima (per di più a Siviglia).

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Ansia Nico Gonzalez

Ma quello legato al regista non è solo l’unico giallo che Italiano si troverà a dover fronteggiare a proposito dei Nazionali di rientro a Firenze. Anche sul conto di Gonzalez infatti l’attesa è alta, specie perché il giocatore - a lungo ai box per un problema al tallone - già al termine dell’ultimo turno di campionato era stato vittima dei medesimi guai al piede: motivo per il quale l’esterno, che ha aderito last-minute alla convocazioni dell’Argentina, nell’ultima settimana ha lavorato a parte, andando in tribuna nelle sfide di Messi e compagni con Honduras e Giamaica. Difficile, in ogni caso, che il tecnico pensi a Nico titolare già per la sfida con l’Atalanta: nello scorso campionato, in occasione delle cinque soste per le Nazionali, l’argentino era stato schierato dal 1’ alla ripesa appena una volta (dopo l’ultimo stop di fine marzo), quando poi decise con un suo gol la sfida contro l’Empoli.

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Fiorentina, niente festa

Resta da sciogliere anche il nodo legato a Luka Jovic, che ha fatto ritorno a Firenze al pari di Gonzalez ieri: il serbo, che aveva chiesto di non entrare contro l’Hellas in virtù di un precario stato fisico, ha accumulato in tutto 2’ con la sua Nazionale, finendo per essere preso di mira dalla stampa del suo Paese per non aver festeggiato con i compagni il successo di sabato contro la Svezia, preferendo prendere la via degli spogliatoi forse in polemica con il ct per lo scarso minutaggio concessogli. Al di là delle questioni extra campo (per le quali fin qui l'ex Real si è spesso fatto notare), un occhio di riguardo dovrà essere posto anche sulle sue condizioni, visto che per ridare slancio alla corsa viola verso l'Europa sarà essenziale l'apporto di tutti. Anche degli scontenti.


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