Occasione Cabral, l'Atalanta soffre la Fiorentina

La punta brasiliana è ancora a secco in campionato, ma la Viola ha un buon trend contro la Dea
Occasione Cabral, l'Atalanta soffre la Fiorentina© Getty Images
Andrea Giannattasio
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FIRENZE - Rocco Commisso è stato molto chiaro pochi giorni fa a proposito dei suoi attaccanti: «Tutti noi abbiamo fiducia che Jovic e Cabral si possano svegliare e facciano gol. Poi, per il futuro, si vedrà». Un attestato di stima, certo, ma al contempo anche un avvertimento che lascia (ben poco velatamente) intendere che per risalire la china e dare una risposta concreta alle aspettative di tecnico e società le punte viola - solo un gol a testa, fin qui - dovranno fare molto di più, altrimenti il mercato di gennaio potrebbe metterli di fronte a una scelta poco simpatica. E per certi aspetti anche clamorosa. In attesa della decisione definitiva (ci sono ancora dodici gare in poco più di un mese per invertire la rotta) oggi a Bergamo potrebbe essere l’occasione giusta per rivedere tra i titolari Cabral, che è pronto a tornare dal 1’ in campionato a oltre un mese di distanza dall’ultima volta.

Lunga attesa

La permanenza a Firenze durante la sosta ha consentito al brasiliano di migliorare lo stato di forma e l’intesa con i compagni, che adesso dopo quasi cinquanta giorni di attesa (per l’esattezza 319’ in campo) non vedono l’ora di potergli permettere ancora di esultare. Se fin qui infatti l’ex Basilea si è fatto apprezzare solo per il gol messo a segno nel playoff d'andata con il Twente, un urlo di gioia in Serie A manca addirittura dal 10 aprile, giorno nel quale - oltretutto - la Fiorentina ha conseguito l'ultimo successo in trasferta, superando 3-2 al Maradona il Napoli. A quasi sei mesi di distanza da quella gara (e da quella rete di Cabral che aveva fatto intravedere l’istinto da campione), la Fiorentina è pronta a svoltare, rispolverando l’abito migliore che già in questa stagione le ha consentito al cospetto delle big di fare prestazioni di assoluto livello. L’Atalanta, negli ultimi anni, porta peraltro bene, visto che i viola sono rimasti imbattuti in otto delle recenti dieci trasferte contro i nerazzurri, vincendo cinque di queste e pareggiandone tre.

Una svolta

Logico dunque che, come un anno fa quando proprio dal Gewiss arrivò forte e chiaro il segnale che quello di Biraghi e compagni non sarebbe stato un campionato banale, anche stavolta la Fiorentina vada a caccia del primo botto della stagione. Per colmare quel gap che, al momento, la vede in ritardo di tre punti rispetto al rendimento dell’anno scorso e far capire che nella corsa all’Europa dovranno essere considerati fino all’ultimo anche i viola. Ne è consapevole anche lo stesso Commisso che resta fiducioso per l’impegno di Bergamo: «L’Atalanta è fortissima ma intanto andiamo là e vediamo cosa succede» ha raccontato il numero uno viola, presente al successo della squadra femminile contro il Sassuolo (2-0): «L'anno scorso abbiamo fatto molto bene con i nerazzurri: speriamo di fare lo stesso».

Niente Bati

L’occasione è stata utile anche per fare il punto della situazione su Gabriel Omar Batistuta che più volte negli ultimi giorni ha fatto pervenire la sua candidatura per poter tornare alla Fiorentina in veste di dirigente: «Batistuta è stato un grande campione e ha fatto molto bene a Firenze. Però preferisco non dire altro riguardo a lui». Traduzione: le chances che il Re Leone, sotto la gestione Commisso, possa entrare in società sono pari allo zero.


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