La Fiorentina cerca casa: "Il Franchi sarà inagibile per due anni"

Nardella annuncia: "Via ai lavori per il nuovo stadio". Reggio, Parma, Empoli, oppure due soluzioni
La Fiorentina cerca casa: "Il Franchi sarà inagibile per due anni"© LAPRESSE

Fiorentina due anni lontana da Firenze: si era capito, si sapeva, adesso c’è la certezza perché a dirlo è stato Dario Nardella - dopo aver sottolineato di aver condiviso la cosa con la società viola stessa - e allora dubbi non ce ne sono più. Il dubbio, semmai, a questo punto è un altro e definirlo bello grosso è poco, come rilevante è la decisione ad esso correlata una volta risolto: dove giocherà la Fiorentina in questi due anni? 

Biennio sabbatico

Intanto, due anni significano due stagioni calcistiche, secondo quanto riferito dal sindaco di Firenze a margine di un evento all’Abbazia di San Miniato al Monte. «Siamo d’accordo che la scelta prioritaria è che la Fiorentina giochi fuori dal “Franchi” per due campionati, dalla metà del 2024 alla metà del 2026. Noi cominceremo i lavori propedeutici già quest’estate, poi le cose più visibili si vedranno a dicembre con i macchinari che arriveranno per fare i lavori più importanti, ma nei primi sei mesi del 2024, comunque, la Fiorentina continuerà a giocare allo stadio. La scelta prioritaria, come dicevo e salvo cambiamenti di idee all’ultimo momento, è quello di tenere distinto il cantiere con le partite della squadra e ne ho parlato con Joe Barone proprio domenica scorsa durante la partita con il Lecce: il rapporto è eccellente». 

Prima la curva ferrovia

E fin qui la parte di Palazzo Vecchio con date, appuntamenti, scenari e, soprattutto, la notizia che la Fiorentina si attendeva, certo, ma che ora apre “ufficialmente” la caccia allo stadio che dovrà ospitare i campionati 2024-25 e 2025-26 della squadra viola, per poi tornare nel “nuovo” Franchi dalla stagione 2026-27. Ma c’è una scadenza ancora: come ha detto Nardella, il piano consentirà alla Fiorentina di giocare al “vecchio” Franchi per tutta la prossima stagione, ma nei mesi da gennaio a maggio 2024 con una capienza ridotta, perché i primi lavori riguarderanno la Curva Ferrovia che diventerà in automatico inagibile. Da quel momento, però, prenderà forma la nuova casa viola.

Soggetti interessati

«La gara - ha aggiunto Nardella - è andata molto bene. Ci sono pervenute tante proposte, al di là perfino delle nostre aspettative, e questo è molto positivo: il mese prossimo invieremo le lettere d’invito a tutti i partecipanti che rientrano nei criteri e sono in possesso dei requisiti: echi vorrà, si presenterà, poi noi individueremo a luglio il soggetto affidatario a cui daremo l’incarico». 


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Prima di poterlo definire “ultimo stadio” dovrà passare ancora molto tempo eppure Fiorentina e Comune di Firenze, in questa fase di studio su dove andrà a giocare la squadra durante i lavori a Campo di Marte, non sembrano avere alcuna fretta. Certo, il cronoprogramma scorre veloce e per poter far sì che l’Europa sia disposta a garantire a Palazzo Vecchio fino all’ultimo centesimo dei fondi PNRR per ristrutturare l’Artemio Franchi ogni tappa dovrà essere rispettata a menadito. Ma al momento nessuno - né in casa viola né nei dintorni dell’ufficio del sindaco Nardella - se la sente di scommettere un solo un euro su dove Biraghi e compagni saranno chiamati a traslocare a cantieri aperti per due anni. Le idee non mancano, così come gli identikit che la società ha già fatto pervenire all’attenzione del primo cittadino eppure la sensazione è che serviranno ancora molti mesi prima che sia messa la parola fine su questa vicenda. 

Le idee

La deadline del resto è lontana, visto che Fiorentina e Comune avranno tempo fino a giugno 2024 per comunicare alla Lega in quale impianto i viola disputeranno le proprie partite casalinghe nelle stagioni 2024/25 e 2025/26, ma è chiaro che prima o poi la rosa andrà sfoltita. Petalo dopo petalo. L’elenco degli impianti fin qui vagliati come soluzione tampone è davvero lungo e in particolare comprende quelli di Reggio Emilia (il favorito, se pur con l’evidente criticità legata alle presenze domenicali del Sassuolo o della Reggiana), Parma, La Spezia ed Empoli. L’obiettivo principale della società di viale Fanti - che pur adeguandosi alle scelte di Palazzo Vecchio non ha intenzione di spendere soldi per usufruire di un alloggio alternativo - è quello di garantire ai tifosi durante i lavori l’utilizzo di uno stadio che abbia tutti i co m fort di un’arena di Serie A, che non sia troppo distante da Firenze e che, possibilmente, abbia anche gli standard per poter ospitare una competizione Uefa. 

Due impianti

Ed è proprio qui che è stato riscontrato forse il problema più grosso di tutti: nessuno degli stadi che sono stati presi in esame (se non il Mapei, appunto) possiede infatti quest’ultima caratteristica ed è dunque probabile che la soluzione finale sia che la Fiorentina - in caso di partecipazione a un torneo Uefa nella stagione 2024/25 o in quella successiva - sarà costretta a dividersi addirittura in due impianti. Uno per le gare di A (Parma, La Spezia o Empoli, anche se il Comune della città toscana non ha pare aver fatto salti di gioia a questa prospettiva) e uno per l’Europa (il Mapei). Esclusa per adesso, nonostante il tentativo di pressing della Regione Toscana, l’ipotesi dello sfruttamento del campo d’atletica della scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze: con la ristrutturazione delle tribune e delle aree circostanti il Comune dovrebbe accollarsi una spesa che oscilla tra i 10 e i 20 milioni di euro. Un’enormità.

Contraccolpi

Le discussioni andranno avanti nei prossimi giorni e aumenteranno non appena Commisso farà ritorno a Firenze tra un mese. Anche perché la Fiorentina vorrà approfondire quale sarà il contraccolpo economico a cui dovrà far fronte a livello di ricavi: il trasloco in un’altra città per due stagioni avrà infatti ripercussioni sul bilancio (tra campagna abbonamenti e introiti al botteghino), un po’ come già accaduto nel 1989/90, quando in occasione della ristrutturazione del Franchi per i Mondiali di Italia ’90 la Fiorentina fu costretta a dividersi tra il Comunale (semivuoto), lo stadio di Pistoia e il Curi di Perugia, soprattutto per la Coppa Uefa. 


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Fiorentina due anni lontana da Firenze: si era capito, si sapeva, adesso c’è la certezza perché a dirlo è stato Dario Nardella - dopo aver sottolineato di aver condiviso la cosa con la società viola stessa - e allora dubbi non ce ne sono più. Il dubbio, semmai, a questo punto è un altro e definirlo bello grosso è poco, come rilevante è la decisione ad esso correlata una volta risolto: dove giocherà la Fiorentina in questi due anni? 

Biennio sabbatico

Intanto, due anni significano due stagioni calcistiche, secondo quanto riferito dal sindaco di Firenze a margine di un evento all’Abbazia di San Miniato al Monte. «Siamo d’accordo che la scelta prioritaria è che la Fiorentina giochi fuori dal “Franchi” per due campionati, dalla metà del 2024 alla metà del 2026. Noi cominceremo i lavori propedeutici già quest’estate, poi le cose più visibili si vedranno a dicembre con i macchinari che arriveranno per fare i lavori più importanti, ma nei primi sei mesi del 2024, comunque, la Fiorentina continuerà a giocare allo stadio. La scelta prioritaria, come dicevo e salvo cambiamenti di idee all’ultimo momento, è quello di tenere distinto il cantiere con le partite della squadra e ne ho parlato con Joe Barone proprio domenica scorsa durante la partita con il Lecce: il rapporto è eccellente». 

Prima la curva ferrovia

E fin qui la parte di Palazzo Vecchio con date, appuntamenti, scenari e, soprattutto, la notizia che la Fiorentina si attendeva, certo, ma che ora apre “ufficialmente” la caccia allo stadio che dovrà ospitare i campionati 2024-25 e 2025-26 della squadra viola, per poi tornare nel “nuovo” Franchi dalla stagione 2026-27. Ma c’è una scadenza ancora: come ha detto Nardella, il piano consentirà alla Fiorentina di giocare al “vecchio” Franchi per tutta la prossima stagione, ma nei mesi da gennaio a maggio 2024 con una capienza ridotta, perché i primi lavori riguarderanno la Curva Ferrovia che diventerà in automatico inagibile. Da quel momento, però, prenderà forma la nuova casa viola.

Soggetti interessati

«La gara - ha aggiunto Nardella - è andata molto bene. Ci sono pervenute tante proposte, al di là perfino delle nostre aspettative, e questo è molto positivo: il mese prossimo invieremo le lettere d’invito a tutti i partecipanti che rientrano nei criteri e sono in possesso dei requisiti: echi vorrà, si presenterà, poi noi individueremo a luglio il soggetto affidatario a cui daremo l’incarico». 


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