Fiorentina, referendum per dire sì o no all'esilio

Leggi il commento sui lavori al Franchi che costringerebbero i viola a giocare per due anni lontano da Firenze
Fiorentina, referendum per dire sì o no all'esilio© LAPRESSE
Alberto Polverosi
4 min

Il dibattito è esploso e non poteva essere altrimenti. La Fiorentina deve lasciare per due anni la sua casa che verrà ristrutturata da cima a fondo con i soldi della comunità attraverso il PNRR. Due stagioni, oltre cento partite tutte in trasferta. Questa è una follìa che nasce dentro un’altra follìa, la mancata adesione al progetto di Commisso da parte delle istituzioni e della politica e non solo di Firenze. Ma quella è storia vecchia, restiamo a oggi, ai due anni in trasferta per la chiusura del Franchi. La nostra posizione è chiara: non si può.

Partenza ad handicap

Non si può per svariate ragioni, compresa quella calcistica. Se la Fiorentina giocherà in trasferta dal 2024 al 2026, quei due campionati di Serie A saranno falsati. A una sola squadra, sulle 20 partecipanti, verrà tolta la possibilità di giocare in casa e questo non è ammissibile, la Fiorentina partirebbe con un handicap senza averne colpe. Un tempo esisteva la famosa media inglese, nelle partite in casa si assegnavano 0 punti per la vittoria, -1 per il pareggio, -2 per la sconfitta, nelle partite in trasferta +1 per la vittoria, 0 per il pareggio, -1 per la sconfitta. Era una media che si basava su un dato certo, un dato storico, un dato perfino banale: la squadra che gioca in casa parte avvantaggiata. La Fiorentina partirebbe sempre svantaggiata. È per questa ragione che ieri abbiamo invitato la Federcalcio e la Lega a intervenire. Verrà organizzato un campionato, anzi, due, dove il risultato sportivo sarà falsato in partenza. Che questo sia chiaro a tutti.

Il centenario in esilio

Cento partite lontano dal Franchi sono una assurdità. Fra l’altro la seconda stagione da emigrata corrisponde al centenario della nascita del club, fondato nel 1926. Si festeggia il secolo di vita a Empoli o a Reggio Emilia? Oltre 20 milioni di perdite per il club, un sacrificio economico richiesto ai tifosi viola che pure appartengono a quella comunità che dovrà rimborsare i 250 milioni del PNRR. È tutto così assurdo che non sembra vero. Non sembra vero nemmeno alle televisioni a pagamento che avranno, uniche in questa folle vicenda, dei benefici economici non indifferenti. Ma evidentemente c’è anche chi, a Firenze, spinge perché tutto questo accada. Posizione che non condividiamo ma che è legittima. Per questo viene da proporre un’idea. Nelle forme avanzate di governi democratici (come dovrebbe essere il nostro) c’è uno strumento utile per capire cosa pensa la gente. Si chiama referendum. Perché non invitare i fiorentini a una consultazione? È giusto traslocare per due stagioni? È giusto costringere i tifosi a cento trasferte in due anni? È meglio lasciare il Franchi com’è (con qualche lavoro...igienico, vista la penosa situazione dei bagni) perché la Fiorentina e i fiorentini possano restare a casa o bisogna traslocare per avere dopo due anni uno stadio più attrezzato e moderno? L’obiezione di qualcuno è che viene data troppa importanza al calcio. No, viene data la giusta importanza ai 33.000 spettatori, vale a dire un decimo della popolazione di Firenze, che in questa stagione hanno riempito il Franchi. Non c’è da aver paura. Se Firenze dice che tutto questo va bene, gli oppositori al progetto del trasloco si metteranno l’animo in pace. Se lo vuole Firenze...


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