Galli esclusivo: “Fiorentina via dal Franchi? Serve un referendum”

Parla l’ex bandiera della Fiorentina e della nazionale, ora consigliere d’opposizione alla Regione Toscana: "Due anni lontano da Firenze e i grandi traguardi saranno un’impresa"
Galli esclusivo: “Fiorentina via dal Franchi? Serve un referendum”
Francesco Gensini
6 min

FIRENZE - Il nuovo “Franchi” e la Fiorentina che sarà costretta a giocare lontano da Firenze nelle stagioni 2024-’25 e 2025-’26, Giovanni Galli oggi consigliere della Regione Toscana e ieri 323 presenze da portiere viola: messe insieme le due cose ed ecco servita la questione deflagrata ufficialmente a Firenze. Perché fare un nuovo stadio su quello vecchio (di per sé dichiarato opera d'arte) in un quartiere come Campo di Marte non è una cosa ordinaria, e tutto meno che ordinario è il rapporto tra la Firenze e la Fiorentina. Casi che si intrecciano, posizioni che si sovrappongono, futuro da scrivere: e se a farlo fossero i cittadini?

Errore di concetto

«Il problema - sono le parole di Galli - è esploso un’altra volta, perché si è detto che la Fiorentina va a giocare fuori per due anni, eppure il problema c’era da tempo e nessuno di noi ha mai avuto risposte finora. Noi a Firenze, invece, ci si arriva in questo modo: tra “due giorni” si comincia a fare lo stadio e nessuno sa dove va la Fiorentina e come ci va». Problema presto diventato questione che per l’ex numero uno viola ha una radice precisa. «L’errore - ha proseguito - è stato fatto a monte, nel voler piccarsi che lo stadio della Fiorentina deve essere nel Comune di Firenze: questa è la chiave di tutto. E, insieme, perché l’amministrazione non si vuole sobbarcare i costi del “Franchi” se lo stadio nuovo viene costruito da un’altra parte. Io sono affezionato al “Franchi” e, siccome è un bene culturale com’è stato più volte definito, faccio fatica a capire come possa rimanere tale dopo il restyling: quanti stranieri e quanti turisti inseriscono già adesso lo stadio come meta da visitare durante il loro soggiorno a Firenze?».

In casa anzi fuori

Se va come è stato annunciato che vada dal sindaco Nardella, la Fiorentina come ampiamente noto non giocherà a Firenze per due stagioni dall’estate 2024 all’estate 2026: Parma e Modena, Cesena e Pistoia, Perugia e Spezia, Cesena e Reggio Emilia e chi più ne ha più ne metta, come possibili destinazioni per accogliere la squadra viola. «A Bologna, in una situazione per certi versi simile, ho letto che sarà realizzato uno stadio da ventimila posti nell’area “Fico” per accogliere la squadra rossoblù quando sarà il momento della ristrutturazione del “Dall’Ara”, che poi rimarrà e adeguato per la Primavera, la squadra femminile e così via. Qui si vuole portare la Fiorentina alla Scuola Marescialli, in un impianto al momento da settemila posti e in una struttura che per renderli usufruibili per le partite di Serie A avrebbero bisogno di lavori molto costosi, molto complessi e molto grandi: risultato, una zona di aggregazione quale è uno stadio a cento metri dall’aeroporto con rischi annessi e connessi. Tanto che per citare una situazione analoga a Genova hanno rinunciato a fare il nuovo impianto proprio perché sarebbe sorto a soli duecento metri dall’aeroporto Cristoforo Colombo». E allora si torna al vecchio-nuovo “Franchi”: dove per Galli c’è un’altra faccenda da sistemare. «Il progetto prevede anche un parcheggio, un centro commerciale, un albergo: finora si è visto solo il rendering di ciò che è stato ipotizzato, ma qual è il cronoprogramma? Diamo per scontato che la Fiorentina stia fuori da Firenze per due anni: quando l’hai riportata a casa, hai sempre lì a ridosso un cantiere aperto intorno ad una voragine di cinquanta metri di profondità e 200x100mt di lati?».

Referedum

Il Corriere dello Sport-Stadio, attraverso la firma di Alberto Polverosi, chiede di fare un referendum per conoscere l’opinione (vincolante) dei fiorentini. Cosa ne pensa, Galli? «La democrazia reale è quella in cui il cittadino può effettivamente esprimere il proprio pensiero in merito ad una questione, però poi è anche vero che la politica ha il dovere di decidere: ma non può decidere non tenendo conto di quello che pensano i cittadini».

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Trasloco ingiusto

Si torna al punto di partenza: ad ora la Fiorentina dovrà trovarsi un’altra casa per due stagioni: Giovanni Galli, da professionista che è stato al livello più alto sa già il prezzo da pagare. «E’ ingiusto costringere la Fiorentina a giocare due anni lontano da Firenze: calcisticamente parlando, è un’abnormità disputare un campionato senza mai avere la possibilità di misurarti nel proprio stadio. Per me entrare al “Franchi”, allora Comunale, voleva dire entrare dentro casa mia, l’avversario era l’ospite e io avevo quella forza interiore che deriva dall’essere in casa mia, protetto e sicuro. Faccio fatica a pensare al dodicesimo uomo, come sono la Curva Fiesole e il pubblico a Firenze, sempre in trasferta e se l’obiettivo è giustamente fare “calcio che conta” per la Fiorentina raggiungere certi risultati diventerà un’impresa. Io so che i soldi che saranno spesi per il nuovo “Franchi” sono soldi nostri, sono soldi stanziati per la comunità che i cittadini dovranno restituire. E allora, come unico motivo non di consolazione, mi concedo una battuta: anche un tifoso juventino contribuirà alla costruzione del nuovo stadio della Fiorentina». 


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