FIRENZE - Scatto decisivo e gerarchie nuovamente ribaltate. Il dribbling con cui Beltran si è liberato di due avversari prima della rete di Kouame ha dato un segnale preciso al pubblico di Firenze e a Vincenzo Italiano che, al termine della gara, ha subito sottolineato l’efficacia dell’argentino nell’azione che ha portato al definitivo 3-2. Le sue potenzialità sono ciò che tutta la città sta aspettando per moltiplicare gol e spettacolo. Adesso, per la prima uscita della fase a gironi di Conference League contro il Genk, Beltran sembra in rampa di lancio, pronto a far accomodare in panchina Nzola che anche con l’Atalanta non ha mostrato segnali incoraggianti. L’allenatore apprezza il lavoro che sta facendo l’angolano, ma in questo momento l’attaccante sembra peccare perfino di autostima visto che il gol non arriva e la pressione inevitabilmente sale. Dovrà sbloccarsi per essere decisivo e cominciare a macinare reti, come chiede lo stesso tecnico che ha parlato con il giocatore e gli ha trasmesso tranquillità, pure per il rapporto che c’è fra i due da anni.
Corsa a due
Anche Beltran fino ad ora non ha mai fatto centro da quando è a Firenze, ma il suo impatto sulle partite sembra del tutto diverso. La convocazione del commissario tecnico Scaloni fra l’altro lo ha esaltato, nonostante sia stato spedito in tribuna per entrambi gli impegni. Fa comunque parte dell’Argentina e sa bene che, per conquistare fino in fondo la casacca della Nazionale, dovrà far bene nella Fiorentina. Anche per questo scalpita e cerca spazio fin dalla trasferta europea in cui vuole essere protagonista. Il rapporto con Nico Gonzalez è un tassello in più per creare un feeling speciale in attacco e rendere la manovra viola sempre più pericolosa e cinica.
Il regalo
Domenica scorsa contro l’Atalanta, appena è sceso in campo al posto di Nzola, è entrato subito nel vivo dell’attacco per dare la spinta giusta verso la vittoria. Ha dimostrato che può essere arrivato il momento giusto per puntare su di lui. Serve tempo per capire gli schemi di Italiano, tuttavia le sue qualità sono indiscutibili e potrebbero accelerare l’integrazione. La sfida interna fra Nzola e Beltran è chiara: una corsa a due per centrare la prima rete con la maglia viola sulle spalle. Sono ancora entrambi a secco e, per chi gioca come centravanti, è quasi impensabile non comparire nel tabellino dei marcatori. Dopo la sfida contro la Dea, l’argentino ha poi regalato la propria maglia ad alcuni tifosi del River Plate che erano al Franchi e con cui, da ex, ha un legame profondo. Appena segnerà in casacca viola è atteso un altro regalo dello stesso genere, magari con il lancio della sua numero 9 nel settore dei tifosi viola che aspettano di esultare con lui.
La volta buona
Per adesso Italiano ha utilizzato Beltran per 172’ totali di cui 134 in Serie A e appena 38 in Europa. In campionato è stato titolare contro il Lecce, quando ha messo in campo una buona prova, e a Milano con l’Inter dove invece è rimasto schiacciato dagli avversari come il resto della squadra ed è uscito a fine primo tempo. Nella competizione internazionale, con il Rapid Vienna è subentrato in entrambe le occasioni e anche per questo in Belgio vuole cambiare il proprio percorso ed essere in campo fin dall’inizio con il Genk.