Gudmundsson al debutto con la Fiorentina: problemi fisici e giudiziari alle spalle

Sarà nella lista dei convocati contro la Lazio, ha anche buone possibilità di partire titolare. È destinato a fare coppia con Kean
Gudmundsson della Fiorentina 35 milioni
Francesco Gensini

A lbert be Gud o, come sperano i tifosi della Fiorentina, Viola be Gud. Gud come Albert Gudmundsson, domenica a disposizione di Palladino finalmente messi da parte i problemi al polpaccio che ne avevano rallentato l’inserimento in gruppo e superata la delicata udienza al processo che lo vede coinvolto a Reykjavik per “cattiva condotta sessuale”, certo non una cosa da poco e che non poteva non influire a livello psicologico sul calciatore mentre si stava preparando a tornare in campo.

Tutto alle spalle

Adesso è tutto alle spalle (per la sentenza almeno fino al 10 ottobre) e calando l’asso, cioè il numero 10, è pensabile e auspicabile che la Fiorentina possa ricavarne i benefici quanto mai necessari ora nel gioco e, migliorando così rendimento e risultati, in classifica. Di sicuro l’islandese è ormai impaziente, anzi sta spingendo in questi giorni di allenamento al Viola Park con voglia incredibile e determinazione ferrea che quel momento arrivi subito dal primo minuto contro la Lazio.


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Gudmundssn titolare?

Se questo accadrà lo sapremo soltanto alla comunicazione delle formazioni ufficiali: difficile, ma non impossibile. Difficile perché da zero a tutto è modalità che di solito gli allenatori scartano per ovvie e comprensibili ragioni, anzi la rifiutano proprio. Da zero minuti a titolare, per intendersi, come sarebbe per l’attaccante ex Genoa che domani entrerà per la prima volta tra i convocati del tecnico campano alla settima partita in stagione della squadra viola, e tutto è facile immaginare stia già ruotando all’ora fatidica di gioco: quella che disputerebbe Gudmundsson se alla fine Palladino gli consegnasse subito il posto accanto a Kean, per poi uscire dopo una sessantina di minuti non avendo chiaramente un’autonomia di fiato e di forza nelle gambe più lunga; oppure, viceversa, diventerebbe il momento dell’ingresso in campo per la mezz’ora finale, prove generali che visto avversario e delicatezza della gara nemmeno sarebbero tali verso il successivo impegno, a Empoli domenica 29, da affrontare senza il dubbio se e quanto gioca. Restano due giorni per fare altre verifiche, altri test, e infine decidere: e Palladino, di concerto con lo staff medico, se li prenderà tutti.

Attenti a quei due

Ovviamente Gudmundsson alle spalle di Kean, di questo Kean, stuzzica la fantasia in primis dello stesso allenatore ex Monza, ben sapendo che metterebbe tanta qualità e tante soluzioni in attacco affiancando l’islandese al centravanti arrivato in estate dalla Juventus: intanto, aggiungerebbe i quattordici gol segnati l’anno scorso da Gud con la maglia del Genoa, che non sono certo pochi. Palladino, però, non si farà ingolosire da una scelta che promette le fortune della Fiorentina se saranno limitati errori e occasioni/gol concessi in fase difensiva: la farà se ci saranno tutte le condizioni, ma proprio tutte. In altre parole, la seduta di oggi e quella di domani gli daranno la risposta. Fosse per il calciatore non ci sarebbero dubbi: ha motivazioni forti, fortissime, sente l’attesa e con essa la fiducia dell’ambiente e vuole ripagarle entrambe, tocca con mano il sostegno dei compagni, dello stesso Palladino e dei dirigenti ogni giorno al Viola Park, tutto ben riassunto dalle parole che Commisso gli ha rivolto non appena arrivato a Firenze dagli Stati Uniti. Viola be Gud? Domenica lo sapremo.


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A lbert be Gud o, come sperano i tifosi della Fiorentina, Viola be Gud. Gud come Albert Gudmundsson, domenica a disposizione di Palladino finalmente messi da parte i problemi al polpaccio che ne avevano rallentato l’inserimento in gruppo e superata la delicata udienza al processo che lo vede coinvolto a Reykjavik per “cattiva condotta sessuale”, certo non una cosa da poco e che non poteva non influire a livello psicologico sul calciatore mentre si stava preparando a tornare in campo.

Tutto alle spalle

Adesso è tutto alle spalle (per la sentenza almeno fino al 10 ottobre) e calando l’asso, cioè il numero 10, è pensabile e auspicabile che la Fiorentina possa ricavarne i benefici quanto mai necessari ora nel gioco e, migliorando così rendimento e risultati, in classifica. Di sicuro l’islandese è ormai impaziente, anzi sta spingendo in questi giorni di allenamento al Viola Park con voglia incredibile e determinazione ferrea che quel momento arrivi subito dal primo minuto contro la Lazio.


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