Fiorentina, Malesani elogia Kean: "In una cosa mi ricorda Batistuta"

L'ex allenatore viola ha parlato del centravanti azzurro, paragonandolo per un aspetto al grande bomber argentino: cos'ha detto
Francesco Gensini
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FIRENZE - Kean come Batistuta o si rischia la denuncia? «Eh, arrivare a fare quello che ha fatto Gabriel è difficile, molto difficile, ma in una cosa me lo ricorda». Campionato di Serie A 1997-98: la Fiorentina di Alberto Malesani debutta vincendo a Udine 3-2 con tripletta di Batistuta e il tecnico veronese va ad esultare in maglietta e pantaloncini corti sotto la curva dei tifosi viola. «Me lo ricorda nella forza atletica, nella potenza che ci mette dentro ogni sua azione».

Esattamente la fotografia della tripletta (appunto) segnata da Kean domenica scorsa contro l’Hellas: vederla (ammirarla) per modi e dinamiche e pensare a Bati-gol è stato un attimo. Almeno per una singola partita.
«Capisco, ma Batistuta come dicevo ha raggiunto livelli altissimi che si possono augurare e basta. Piuttosto, mi viene in mente quello che avevo detto quando il campionato non era ancora cominciato».

Prego, Malesani.
«Kean sarà un ottimo acquisto, perché è un centravanti che mi è sempre piaciuto per le caratteristiche del ruolo. Aveva e ha tutto per fare ottime cose».

Paragoni a parte, che servono solo per compensare una dolce nostalgia nei tifosi viola, quali sono le doti principali dell’ex Juventus?
«I gol rappresentano il contributo più alto richiesto a un attaccante, poi di Kean impressionano la capacità di muoversi con efficacia non soltanto su tutto il fronte offensivo, la partecipazione di conseguenza alla manovra in più zone del campo, l’abilità nel tenere su la squadra e la bravura come si dice nell’andare in profondità negli spazi che si aprono nella difesa avversaria».

Otto gol in campionato che diventano undici aggiungendo quelli in Conference League in appena quattordici partite disputate: Moise ha già dato tanto, ma non tutto.
«Certo che Kean ha ancora margini di miglioramento. Sotto l’aspetto tecnico sicuramente, però anche nella maniera di muoversi sul terreno di gioco e non è una contraddizione rispetto a quello che ho detto prima».

Di sicuro è il centravanti perfetto che la Fiorentina stava cercando da tempo.
«Per la Fiorentina e anche per l’Italia, come dimostra la convocazione di Spalletti».

Oltre che del diretto interessato, assegniamo i meriti di questo grande inizio del centravanti vercellese?
«Della società che ha fatto una scelta mirata in estate, dimostrando di vederci lungo, e di Palladino che ha interpretato al meglio una delle funzioni principali di un allenatore: far crescere e valorizzare i calciatori che ha a disposizione».

Tradotti in altri numeri, gli 8 gol segnati da Kean in campionato hanno portato la Fiorentina al secondo posto in classifica. Dove può arrivare la squadra viola?
«Ha iniziato così così, ma poi si è ripresa, ha aggiustato situazioni e meccanismi e adesso sta facendo molto bene, grazie a un calcio di qualità e di sostanza, un calcio concreto. Non si può e non si deve chiedere troppo alla Fiorentina: se riesce a rimanere lì nel gruppo dov’è adesso credo che sarebbe proprio un risultato eccellente».


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