Da queste parti una partita del genere la aspettavano da tanto, troppo tempo. Numeri alla mano, per trovare una sfida simile, giocata al Franchi con due squadre a queste altitudini di classifica, dobbiamo tornare alla fine dello scorso millennio. Fiorentina-Milan del febbraio '99 - eravamo a un punto più avanzato del campionato (20ª giornata) ma con un caos in vetta simile a quello odierno -. Allora la Fiorentina di Trapattoni, da capolista, affrontava il Milan di Zaccheroni e Bierhoff, che a maggio avrebbe alzato lo scudetto. Finì 0-0 e con l'infortunio nel finale di Batistuta (e, poco dopo, la famigerata fuga di Edmundo al carnevale di Rio) la Viola abdicò definitivamente nella lotta al titolo.
Per il record
Da venticinque anni non si respira quest'aria di vertice al Franchi. Da Trapattoni a Palladino, in mezzo un quarto di secolo, un fallimento e due cambi di proprietà. La Fiorentina odierna non ha certo mire da tricolore come quella di Bati e Rui Costa ma, a inizio dicembre, si trova a pari punti con l'Inter, a -1 dal Napoli. Comunque vada, domani, dalle 18, a Campo di Marte si scriverà un pezzo di storia del club gigliato: che scende in campo anche per inseguire un record, quello delle otto vittorie consecutive in A registrato dalla Fiorentina di Luis Carniglia tra il febbraio e l'aprile del 1960. Questa Viola non perde in campionato dal 15 settembre, dal 3-2 di Bergamo. E vince da sette partite: dal 2-1 in casa col Milan al 2-0 di Como di settimana scorsa.