Antognoni incoraggia Bove: “E’ un ragazzo speciale, si riprenderà”

Lo storico capitano della Fiorentina riavvolge il nastro e racconta il suo dramma: “Allora il defibrillatore non era previsto…”
Francesco Gensini
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FIRENZE - «Quell’attimo infinito, poi la mente è andata subito a un’altra immagine: ho provato una sensazione bruttissima, difficile da far capire». Giancarlo Antognoni rivive così l’episodio drammatico di Edoardo Bove, con voce calma e tono pacato solo perché ci sono tante ore tra l’accaduto e il racconto, e soprattutto dentro ci sono state le buone, ottime notizie sullo stato di salute del 22enne centrocampista romano. Ma domenica pomeriggio l’unico capitano”, come lo chiamano i tifosi viola tramandando di generazione in generazione l’amore per il numero 10 della Fiorentina, aveva ben altro stato d’animo.

Antognoni, l’angoscia e il sollievo

«Stavo ovviamente seguendo la partita in televisione - aggiunge - e non appena intorno a Edoardo accasciato a terra i gesti e i volti si sono fatti di disperazione ho percepito chiaro il senso di quello che stava succedendo: ho avuto un brivido e sono rimasto impietrito rivivendo una situazione già vissuta, compresa quella che aveva riguardato Eriksen all’Europeo 2021. Pur nella concitazione di quei momenti terribili, il flash è stato nitido e mi sono preoccupato e spaventato per Bove fino al bollettino medico della serata che ha indotto a credere che il peggio fosse stato scongiurato. Poi, quando stamani (ieri mattina, ndc) ho letto che non era più intubato e che interagiva e parlava con i familiari e con il personale dell’ospedale, ho tirato un enorme sospiro di sollievo».

Antognoni racconta il suo dramma

Ha detto Eriksen, ma pensava a se stesso: in quell’attimo Giancarlo Antognoni è tornato indietro di quarantatré anni, allo scontro con Silvano Martina, al massaggio cardiaco del professor Gatto, medico del Genoa, del prof. Anselmi, medico della Fiorentina, alla respirazione bocca a bocca di “Pallino” Raveggi, massaggiatore viola, che gli hanno rimesso in moto il cuore fermo da trenta secondi, tutte cose che “Antonio” ha rivisto nel tempo e col tempo nei filmati di quel giorno. E c’è una foto mezzo secondo prima dello scontro, dentro cui ci sono gli occhi del capitano viola che raccontano già il dramma: per fortuna a lieto fine allora come oggi. «Dinamica differente perché intanto la mia era da trauma, tempi differenti, modi differenti: per dire, il defibrillatore non era previsto. Anche se allora chi è intervenuto sul campo mi ha salvato, adesso c’è tutta un’altra procedura per l’emergenza medica a tutela dell’atleta e lo si è potuto vedere anche domenica pomeriggio nei soccorsi a Edoardo, ragazzo a me molto caro prima ancora che calciatore di livello, con cui ho un rapporto particolare per la nostra frequentazione in comune nella Under 21 azzurra. Rapporto particolare, perché Edo è il capitano e parliamo insieme di tante cose, non solo calcistiche, a maggior ragione da quest’estate quando si è trasferito a Firenze e allora le sue curiosità sono diventate anche sulla città oltre che sulla Fiorentina. Davvero un ragazzo speciale come dicono tutti quelli che lo conoscono e io non posso che ribadirlo: ha valori umani molto alti ed è più maturo dei suoi ventidue anni. Mentre sulle qualità riconosciute del giocatore che è non serve che aggiunga qualcosa».

Antognoni: “Edo ha un grande carattere, reagirà”

Infine, la speranza che Antognoni condivide ovviamente con le persone partecipi della tremenda esperienza vissuta da Bove, con la Fiorentina con tutto il mondo del calcio. «Mi sono messo in contatto con il padre Giovanni, che ho conosciuto nel corso di un’amichevole della Under 21 a Latina, e spero presto di andare a trovare Edo e la sua splendida famiglia che sarà fondamentale per lui. Adesso ci sono gli specialisti al lavoro per capire le cause, per individuare le problematiche, per inquadrare un piano di recupero, e nulla si può e si deve dire prima di una risposta da parte dei medici. Ma conosco il suo carattere e di una cosa sono già certo: lui reagirà nel modo giusto per uscirne. Firenze e i tifosi viola saranno sempre al suo fianco».


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