Pioli, cinque mosse per rilanciare la Fiorentina: ecco il programma

Il tecnico, dopo la falsa partenza in campionato al netto delle aspettative, approfitta della sosta per consentire alla Viola di tornare competitiva
Francesco Gensini

FIRENZE - È nel gioco, come qualità e quantità, che è mancata la Fiorentina in queste prime sei giornate di campionato (anche in Conference League nonostante la modestia degli avversari affrontati): il gioco che è somma delle prestazioni individuali, quindi sono mancati anche i singoli, e difatti Stefano Pioli nel programma di lavoro durante questa sosta ha messo insieme un po’ tutto con lo scopo ovvio e necessario di trovare finalmente la quadratura giusta. E siccome la sosta ha portato via dieci calciatori dal Viola Park con il gruppo che tornerà al completo solo da metà della prossima settimana, il programma ha cinque punti salienti e si esaurirà soltanto quando avrà trovato applicazione nel gioco e, soprattutto, nei risultati.

Valore Moise Kean

Valore aggiunto. Lo dicono i 19 gol realizzati l’anno scorso in Serie A alla prima stagione con la maglia della Fiorentina (25 comprendendo anche Coppa Italia e Conference), lo dice la capacità del centravanti classe 2000 di far reparto da solo come tante volte ha dimostrato con Palladino e, ad esempio, domenica passata nel primo tempo contro la Roma. Appunto, da solo: che sia questa la formula gusta per l’attacco e per esaltare Kean? Le partite fin qui disputate raccontano questo, specie quando c’è stato un secondo centravanti (Piccoli) al suo fianco che invece di potenziare la fase offensiva ha finito per toglierli spazio, campo da correre e occasioni. Ci sta, le caratteristiche dei due non sono dissimili per non dire simili e basta ripassare a mente come lo stesso Piccoli ha segnato con il Sigma Olomouc: in quell’azione sembrava di rivedere l’ex Juventus nel modo e nei tempi dell’azione. Averli entrambi contemporaneamente in campo che fanno la stessa cosa non diventa un vantaggio della Fiorentina, quindi insieme ora non possono giocare: uno dei motivi che potrebbe convincere Pioli a proporre di nuovo Kean quale unico riferimento là davanti.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Fiorentina

Pioli, soluzione doppio trequartista

Ma nemmeno va lasciato al suo “destino” e allora il doppio trequartista, cioè due che abbiano nelle loro corde inventiva, tendenza a verticalizzare e assist, può essere la soluzione giusta per garantirgli assistenza senza sovrapposizioni dannose. Non a caso, il tecnico parmigiano l’ha proposta nelle ultime due partite, prima a Pisa e poi contro la Roma mettendo Gudmundsson e Fazzini alle spalle di Kean: meglio l’ex Empoli dell’islandese la cui involuzione è sotto gli occhi di tutti e uno dei pensieri più grande dentro al Viola Park.

Pioli, rombo nel mezzo

Un passo indietro dalla trequarti per arrivare al centrocampo vero e proprio, lì dove gioco e azioni nascono e si sviluppano. Con un osservato speciale che è Nicolussi Caviglia, destinatario del ruolo da regista per doti naturali. L’inserimento tecnico procede con qualche difficoltà e la gara con la Roma l’ha confermato, però la strada è quella perché la Fiorentina ha bisogno di uno che costruisce gioco, che detta ritmi e tempi, e quindi Pioli insisterà sull’ex Venezia. Semmai, il passaggio successivo potrebbe essere una mediana col rombo per dare più alternative a Nicolussi Caviglia vertice basso.

Fagioli e i suoi fratelli

Infine, non ultimo certo per importanza, il programma prevede il recupero e il rilancio di quei calciatori che, per una ragione o per l’altra, finora non sono riusciti a garantire un rendimento all’altezza delle aspettative con naturali ripercussioni su quello della Fiorentina. Tipo, Fagioli, Dodo e Gosens: tre dal peso specifico non banale nella squadra viola.


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FIRENZE - È nel gioco, come qualità e quantità, che è mancata la Fiorentina in queste prime sei giornate di campionato (anche in Conference League nonostante la modestia degli avversari affrontati): il gioco che è somma delle prestazioni individuali, quindi sono mancati anche i singoli, e difatti Stefano Pioli nel programma di lavoro durante questa sosta ha messo insieme un po’ tutto con lo scopo ovvio e necessario di trovare finalmente la quadratura giusta. E siccome la sosta ha portato via dieci calciatori dal Viola Park con il gruppo che tornerà al completo solo da metà della prossima settimana, il programma ha cinque punti salienti e si esaurirà soltanto quando avrà trovato applicazione nel gioco e, soprattutto, nei risultati.

Valore Moise Kean

Valore aggiunto. Lo dicono i 19 gol realizzati l’anno scorso in Serie A alla prima stagione con la maglia della Fiorentina (25 comprendendo anche Coppa Italia e Conference), lo dice la capacità del centravanti classe 2000 di far reparto da solo come tante volte ha dimostrato con Palladino e, ad esempio, domenica passata nel primo tempo contro la Roma. Appunto, da solo: che sia questa la formula gusta per l’attacco e per esaltare Kean? Le partite fin qui disputate raccontano questo, specie quando c’è stato un secondo centravanti (Piccoli) al suo fianco che invece di potenziare la fase offensiva ha finito per toglierli spazio, campo da correre e occasioni. Ci sta, le caratteristiche dei due non sono dissimili per non dire simili e basta ripassare a mente come lo stesso Piccoli ha segnato con il Sigma Olomouc: in quell’azione sembrava di rivedere l’ex Juventus nel modo e nei tempi dell’azione. Averli entrambi contemporaneamente in campo che fanno la stessa cosa non diventa un vantaggio della Fiorentina, quindi insieme ora non possono giocare: uno dei motivi che potrebbe convincere Pioli a proporre di nuovo Kean quale unico riferimento là davanti.


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