Fiorentina, Galloppa: "Il dopo Pioli? Vi dico cosa mi ha chiesto la società e come ho trovato lo spogliatoio"
La Fiorentina arriva alla terza giornata della League Phase di Conference League dopo un periodo tutt'altro che semplice, per usare un eufemismo. La sesta sconfitta su dieci partite di campionato ha portato all'esonero (travagliato) di Stefano Pioli. Al suo posto, per le prossime due partite contro Mainz e Genoa ci sarà l'allenatore della Primavera dei viola Galloppa: "Cosa mi ha chiesto la società? Di portare entusiasmo, passione e serenità perché la squadra ne ha bisogno", così ha risposto nella conferenza stampa alla vigilia della sfida europea. "Ho trovato grande disponibilità, ho cercato di alleggerire la loro testa. Speriamo di vincere domani perché ne abbiamo bisogno". E sul suo nuovo ruolo: "Essere catapultato così è particolare. C'è tanto da fare, ho una grande emozione dentro che mi fa sentire vivo. Un motore che mi fa andare avanti. Quello che vorrei trasmettere è l'emozione che mi manca da quando non gioco più. Quando sei in un momento difficile non te ne rendi conto, ma quando smetti lo senti". Poi delle indicazioni importanti sulla formazione di domani: "Giocherà Martinelli titolare. Tatticamente non mi far svelare tante cose. Non cambieremo tanto. Come attitudine spero che cambierà qualcosa. Quello che ho visto io della Fiorentina è che ne ho sentite tante, prima con Italiano, poi con Palladino e infine con Pioli, tutti dicono la propria. Le cose le fai se hai gestione quando hai la palla".
Fiorentina, le parole di Galloppa
Galloppa prosegue: "Ho trovato l'umore di una squadra che non è contenta. In un giorno pensare di fare il tiki taka è da folli. Serve essere pratici. Sono ripartito da cose che loro sapevano già. Vorrei vedere una squadra affamata quando non siamo in possesso palla e potermi innamorare della squadra che alleno". Sulle sue influenze da allenatore: "Sono stato allenato da Capello nella Roma, il primo Giampaolo che veniva con idee diverse ma quando ho iniziato ad allenare. Però la prima cosa che mi sono detto che è che non voglio copiare nessuno. Ho sempre fatto ciò che pensavo. Quello che si vede in Primavera è figlio di un pensiero mio dietro al quale c'è uno studio. C'è proprio la mia identità". Infine sulla sfida: "Domani giochiamo una partita importante, poi penseremo a domenica. Questo è un percorso che ci può dare grandi soddisfazioni. Domani è la partita più importante, al Genoa non stiamo pensando".