Preziosi: "Futuro? Mi vedo lontano dal Genoa"

Il presidente: "Forse è arrivato il momento per finire"
Enrico Preziosi Non si può cedere il miglior giocatore della squadra a gennaio, non si può interrompere un sogno, non si può rinunciare alle ambizioni. Perché il calcio non è solo dei presidenti, è anche e soprattutto della gente. La cessione di Piatek (che aveva segnato 13 gol fino a gennaio) ha aperto una voragine sotto i piedi del Genoa. Col polacco, la salvezza sarebbe stata assai più agevole.© Getty Images
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GENOVA - "Per il futuro mi vedo sicuramente fuori dal Genoa perché è giusto che sia così. Al di là delle ragioni e dei torti. C'è sempre un momento per cominciare e uno per finire: forse è arrivato il momento per finire". Intercettato dall'emittente Telenord al termine di un pranzo di lavoro a Genova, Enrico Preziosi ha confermato l'intenzione di cedere il Genoa. "Per la gioia di quei tifosi che non vedono l'ora di privarsi della mia presenza, dico solo che stiamo lavorando in quella direzione sperando che qualcuno di serio si faccia avanti - ha aggiunto Preziosi -. Adesso ci può essere qualcosa ma deve essere approfondita. Per capire quanto sia seria una situazione abbiamo sempre bisogno di qualche tempo, qualche giorno per poter verificare l'attendibilità. Il mondo lo sa che non voglio stare qui per forza di cose".

Prandelli? Deve decidere lui

 "Il futuro di Prandelli è legato alle sue decisioni non alle mie, come ho detto ci stiamo godendo questi giorni di lontananza dal calcio per disintossicarci perché questa volta è stata durissima. Ne parleremo con calma la settimana prossima". Così Enrico Preziosi commenta le voci di un possibile divorzio dall'attuale tecnico rossoblù. Domenica il Genoa si è salvato in extremis dalla retrocessione grazie alla sconfitta dell'Empoli con l'Inter e al vantaggio negli scontri diretti con i toscani. "Adesso abbiamo bisogno di riprenderci dallo choc di questo campionato e poi vedremo cosa fare", dice il patron rossoblù che sulla contestazione dei tifosi è stato lapidario. "Io non cerco nessun riavvicinamento. A me interessa essere criticato a livello della mia carica che mi impone di fare gli interessi del Genoa. Le contestazioni ci stanno - aggiunge -, ci stanno anche i vaffa, ma le offese personali non le perdonerò mai. Per me sono sempre fatte da persone becere che sfiorano la delinquenza".


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