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MILANO - Le parole dell’agente di Brozovic, Miroslav Bicanic, hanno avuto l’effetto opposto rispetto a quello che lui aveva previsto. Probabilmente quando sabato ha parlato a Sky Sport, il procuratore del croato aveva intenzione di spingere a un tavolo delle trattative l’Inter per ottenere un rinnovo del contratto sulle stesse cifre percepite da Ranocchia e Felipe Melo (tra i 2,5 e i 2,8 milioni) e invece è riuscito solo a far irritare il club. Di fatto Brozovic adesso è più vicino alla partenza, ma non è l’unico in una lista dei possibili addii che comprende, solo per restringere il discorso al centrocampo, anche Felipe Melo e Medel. Il primo non è ritenuto un elemento chiave nello scacchiere e avendo altri due anni di contratto, i dirigenti vorrebbero risparmiare gli oltre 10 milioni lordi complessivi di ingaggio. Il brasiliano, però, non ci sente e vuole restare. Medel, invece, sarà sacrificato per far cassa, visto che per lui le offerte non mancano (Ausilio e Gardini hanno registrato un sondaggio di un club della Premier nel corso del loro ultimo viaggio oltre Manica) e non mancheranno neppure nelle prossime settimane dopo che il Pitbull avrà preso parte alla Coppa America del centenario. Anche il cileno, però, ha già detto che non intende fare le valige. Per il ds Ausilio si prospetta un mercato complicato.
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NODO BROZOVIC - Le dichiarazioni di Bicanic, che sarà a Milano per vedere la finale di Champions, hanno portato il club a far slittare l’incontro che era previsto per parlare del rinnovo del contratto. Dopo la discreta stagione 2015-16, Thohir era d’accordo con Ausilio sulla necessità di ritoccare verso l’alto lo stipendio da 1,5 milioni di euro che Marcelo percepisce da quando è arrivato a Milano, nel gennaio 2015. Dopo il week-end, però, c’è stato un cambio di direzione e i rapporti si sono raffreddati.
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