Inter, furia Suning: squadra in punizione

Cancellato il giorno di riposo. Ausilio: «L’Europa è d’obbligo»
Inter, furia Suning: squadra in punizione© ANSA
Andrea Ramazzotti
3 min

CROTONE - Inter sconfitta e... punita. Oggi niente giorno di riposo e alle 11 allenamento fissato alla Pinetina. Il messaggio di Suning è chiaro: non sono tollerate più brutte figure e la qualificazione all’Europa League è il traguardo minimo che la proprietà chiede al tecnico e al gruppo. Difficile pensare a una situazione del genere un mese fa, il 12 marzo, dopo il 7-1 rifilato all’Atalanta. Quel risultato e più in generale le prestazioni offerte dalla squadra da quando Pioli ne aveva preso la guida avevano spinto il colosso di Nanchino a dare rassicurazioni importanti e inequivocabili all’allenatore sulla continuità del progetto legato a lui anche la prossima stagione. Trenta giorni dopo Pioli ha molte meno certezze anche se la società, sull’argomento panchina, mantiene «calma ed equilibrio» perché i principali responsabili vengono considerati i giocatori, non a caso oggi attesi da un vero e proprio... processo ad Appiano Gentile, dopo che già ieri di fronte a telecamere e taccuini il ds Ausilio è stato durissimo: «Siamo stati arroganti e presuntuosi. Con un atteggiamento e un approccio così non si va da nessuna parte».

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TUTTI PUNITI. Pioli ha sfogato la sua rabbia all’intervallo, urlando come un ossesso per dare la scossa. Le pareti dello spogliatoio hanno tremato e le critiche per i singoli non sono mancate. A fine partita invece non ha detto praticamente niente. Né lui né i dirigenti. La comunicazione dell’allenamento punitivo ai calciatori è stata data dal team manager Fabio Pinna. Molti i volti scuri. Poi tutti in pullman a Lamezia Terme e in aereo a Malpensa con la delegazione composta dal vice presidente Zanetti, dal ds Ausilio, dal cfa Gardini e dal corporate director Williamson in costante contatto con Suning e Thohir. Oggi i dirigenti saranno alla Pinetina per lanciare un messaggio forte, lo stesso che ha voluto ribadire Ausilio. «L’Europa League rimane un dovere - ha affermato - e l’obiettivo non cambia dopo una partita persa senza essere una squadra di Serie A. Al di là di questa settimana orrenda, rimangono cinque mesi buoni nei quali abbiamo iniziato un bel progetto. In una situazione di questo tipo, ben venga il derby, la gara ideale per ricominciare e fare un bel finale di stagione. Lo dobbiamo ai nostri tifosi e alla maglia dell’Inter. E’ arrivato il momento che i giocatori si assumano le loro responsabilità, che diano qualcosa in più».

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